«Chi ha visto avrebbe dovuto almeno lanciare l’allarme»

Il vicesindaco sulla vicenda delle giovani aggredite: «Grave responsabilità della società, riflettiamo». La versione dei taxisti
Dove. La tentata violenza è avvenuta in via Zima - © www.giornaledibrescia.it
Dove. La tentata violenza è avvenuta in via Zima - © www.giornaledibrescia.it
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Il rumore del silenzio. Quello denunciato dalle due ragazze di 20 anni che giovedì scorso in zona Stazione in città hanno subìto un tentativo di violenza sessuale senza che nessuno sia intervenuto. 

«È un fatto grave e ritengo positivo che l’autore del gesto sia stato arrestato. Mi dispiace però che queste due giovani sia siano sentite sole e abbandonate» commenta il vice sindaco di Brescia Laura Castelletti. «Bisogna riflettere sulla responsabilità della società incapace di prendere dei rischi per difendere due ragazze in difficoltà».

Scese dal treno all’una di notte le giovani hanno raccontato di aver chiesto il costo della corsa a tre taxisti. «Trenta euro ci è stato risposto e l’abbiamo ritenuta una cifra troppo alta per arrivare in via Crocifissa di Rosa e poi a Sanpolino e abbiamo così preso l’unica bicicletta disponibile nella rastrelliera del bike sharing». Tutto davanti agli occhi dei taxisti della cooperativa Radio Taxi Brixia che però non ci stanno a passare per chi ha preferito girarsi dall’altra parte. «Lo stesso presidente della cooperativa era presente quando le due ragazze hanno chiesto informazioni e ha risposto che il costo della corsa sarebbe stato quello risultante dalla tariffa amministrata, ma che, considerato il percorso, poteva indicativamente essere tra i 20 e, al massimo, i 25 euro e non trenta» spiega l’avvocato Leopoldo Facciotti.

 

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