Caso «Rimborsopoli» in Lombardia, assolti quattro bresciani in Cassazione

Si tratta di Margherita Peroni, Monica Rizzi, Alessandro Marelli e Enio Moretti. Nuovo processo d'appello per Quadrini
Il palazzo sede di Regione Lombardia - © www.giornaledibrescia.it
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La sentenza è arrivata nella tarda serata di ieri. E per alcuni dei coinvolti mette un punto definitivo dopo dieci anni. È il caso di Margherita Peroni, Monica Rizzi, Alessandro Marelli e Enio Moretti, bresciani tutti assolti in Cassazione per il caso «Rimborsopoli» in Regione Lombardia. Quando cioè 51 eletti in Pirellone all'epoca dei fatti vennero accusati di essersi fatti rimborsare con soldi pubblici spese ritenute dai pubblici ministeri di Milano personali per oltre tre milioni di euro, effettuate tra il 2008 ed il 2012. 

Per Gianmarco Quadrini, anche lui bresciano, all'epoca capogruppo in Regione dell'Udc, la partita con la giustizia non è ancora finita. I giudici di Cassazione, così come altre esponenti che dieci anni fa ricoltivano lo stesso ruolo di capogruppo in aula, hanno infatti annullato la condanna a un anno e undici mesi ma disposto il rinvio per un nuovo processo d'appello a Milano.

Nessuno nuovo processo, ma caso definitivamente chiuso invece per Margherita Peroni, in quel periodo assessore in quota Forza Italia, Alessandro Marelli, Enio Moretti e Monica Rizzi, della Lega, per i quali i giudici romani hanno deciso di annullare le condanne in appello senza alcun rinvio. Peroni in appello era stata condannata ad un anno e sette mesi, Monica Rizzi a due anni e un mese, Enio Moretti a due anni e 8 mesi, Alessandro Marelli a un anno e sette mesi. Per loro dopo dieci anni, con il pronunciamento della Cassazione, la giustizia ha messo un punto definitivo. 

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