Caso hacker, scoppia la bagarre: Loggia «alla sbarra»
«La settimana prossima il Comune di Brescia tornerà alla normale operatività dopo l’attacco hacker avvenuto nella notte tra il 30 e il 31 marzo». Ad annunciarlo durante la commissione consiliare convocata ad hoc per parlare della questione è Andrea Piscopo, responsabile del settore Informatica e statistica della Loggia. «I servizi ai cittadini sono già ripartiti (giusto ieri è stata annunciata la riattivazione del portale per il pagamento delle sanzioni elevate dalla Polizia Locale, ndr), ora stiamo lavorando per ripristinare tutte le postazioni di lavoro colpite (1.400 su 2mila totali, ndr) - sottolinea il dirigente -. Ad oggi l’Amministrazione sta lavorando al 70% della capacità. Ma il bello inizia ora perché dopo il ripristino, dobbiamo reingegnerizzare i sistemi per evitare che quanto accaduto non succeda più».
Bagarre politica. Accanto alle questioni più strettamente tecniche, l’attacco ai sistemi informatici del Comune ha però acceso la scintilla dello scontro politico, rovente anche ieri nel corso della commissione. «Chi vuole buttarla in bagarre dovrebbe rendersi conto che i faccia a faccia a muso duro non servono a nulla - l’affondo della vicesindaca Laura Castelletti indirizzato in modo diretto alla Lega -. Tutti siamo vittime in questa situazione e la politica dovrebbe operare coesa e compatta per cercare di dare risposte». Non si fa attendere la replica della consigliera del Carroccio Simona Bordonali, la quale rimanda al mittente le accuse «di speculare sulla vicenda, accuse che arrivano da chi per un anno ha speculato sui morti della pandemia»: queste le durissime parole della deputata che hanno scatenato le ire di diversi consiglieri comunali. Dritta per la sua strada Bordonali afferma poi come «più si approfondiscono le questioni tecniche più ci si rende conto delle mancanze dell’Amministrazione comunale. E se ci sono responsabilità del Comune, non saranno solo politiche ma anche di altro tipo».Critico sulle tempistiche di ripristino è invece stato Gianpaolo Natali di Fratelli d’Italia, sottolienando poi la mancanza di chiarezza nelle spiegazioni sulle caratteristiche dell’attacco. «Stiamo cercando di capire quale sia stata la porta d’ingresso dei criminali - risponde Piscopo -, cosa non semplice perché nascondono le loro tracce una volta violati i sistemi, proprio per non farsi rintracciare o scoprire». Sul fronte dei dati sensibili si è invece lasciato andare ad un laconico «siete imbarazzanti» il consigliere della Lega Michele Maggi, chiedendo ulteriore conferma della non presenza sul dark web degli stessi. «È costantemente monitorato e fino ad oggi confermo non essere presenti informazioni personali dei cittadini - rimarca il direttore generale Giandomenico Brambilla -. Le uniche cose pubblicate, e meramente a scopo dimostrativo, non hanno nulla a che vedere con la privacy».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
