Attacco hacker alla Loggia: la Procura apre un’inchiesta

Contestati contro ignoti i reati di tentata estorsione e danneggiamento di sistema informatico
Hacker nella rete del Comune di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Hacker nella rete del Comune di Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Questa volta l'ago è da cercare in rete. Che è ancora più difficile rispetto al tradizionale pagliaio. E la frase: «L'inchiesta è aperta contro ignotissimi» è la conferma di quanto sia davvero in salita la strada degli inquirenti per identificare gli autori dell'attacco hacker che ha messo in ginocchio la Loggia e paralizzato il sistema informatico del Comune di Brescia preso di mira tra il 29 e il 30 marzo.

La procura ha aperto un'inchiesta per tentata estorsione e danneggiamento di sistema informatico, con il fascicolo affidato al sostituto procuratore Maria Cristina Bonomo che dovrà ricostruire quanto accaduto e come è stato gestito l'attacco informatico. Chi indaga esclude che dalla Loggia qualcuno possa aver mai assecondato, anche solo in parte, le richieste di «riscatto» avanzate dagli hacker, arrivati a chiedere tre milioni di euro per interrompere la minaccia e sbloccare l'intero sistema che ha smesso di rispondere ai comandi dell’Amministrazione comunale. Il pagamento era stato preteso in bitcoin, la moneta virtuale che sfugge al tracciamento e la cui quotazione cambia ogni giorno. L’ultima dice che 3 milioni di euro sono 57,21 bitcoin.

Impossibile al momento capire se l’attacco sia arrivato dall’estero, dall’Italia o magari dalla stessa città di Brescia. Certo è che ancora oggi la rete del Comune del capoluogo non è stata ripristinata e una serie di dati sono al momento scomparsi o quantomeno non visibili. Dal contenuto di molti server della Polizia locale, fino a servizi della famiglia.

«In questo momento non ci è possibile recuperare le iscrizioni alla frequenza asilo nido per il mese di luglio 2021 a causa dell’attacco informatico di cui è stato vittima il Comune di Brescia» è stato scritto per esempio in una mail inviata ieri alle famiglie dei più piccoli. Risulta poi ancora difficile verificare la regolarità dei documenti validi per le compravendite immobiliari sul territo della città.

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