Caro materie prime e cantieri a rischio: un tavolo e nuove misure

Costruttori e Comuni a confronto per evitare la paralisi delle opere pubbliche: un tavolo per gestire l'emergenza e nuove prassi per gli appalti
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La soluzione in tasca non c’è, ma quello che ha visto seduti faccia a faccia i vertici dell’Ance di Brescia e dell’Associazione comuni bresciani per affrontare il grattacapo del caro materie prime è stato un incontro proficuo. Il punto chiave, che resta l’obiettivo di fondo, si può riassumere così: nessuno vuole avere sul proprio territorio cantieri a metà. Un rischio, questo, che con i rincari lasciati in eredità dal conflitto in Ucraina si è fatto davvero molto concreto, perché – come hanno spiegato i Costruttori nella lettera inviata sul finire di marzo a politici e tecnici – i prezzi che hanno guidato le gare d’appalto affidate mesi fa non sono più paragonabili a quelli di oggi e ora «la situazione non è più sostenibile e senza aiuti concreti l’unica strada è rescindere i contratti».

Che fare dunque? Due le principali mosse che Ance e Acb hanno concordato durante il vertice andato in scena oggi, lunedì 4 aprile. La prima: avviare, già dalla prossima settimana, un «tavolo tecnico-politico-legale» fra i rappresentanti degli imprenditori edili e dei Comuni, con la presenza di responsabili degli uffici comunali, per gestire l’emergenza attuale dei contratti in corso. La seconda: definire delle nuove prassi che possano rendere sostenibili gli appalti futuri.

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«La situazione ad oggi è insostenibile non solo per le imprese, ma rischia di pesare anche sulle pubbliche amministrazioni e la collettività. I contratti ormai sono ingestibili e nemmeno i fondi resi disponibili dal Governo riescono a sopperire alle necessità, allungando le tempistiche di esecuzione e mettendo a rischio anche le opere del Pnrr» ribadisce il presidente dell’Ance, Angelo Massimo Deldossi. Al quale risponde, tendendo la mano, il numero uno di Acb Gabriele Zanni: «Non siamo indifferenti alle problematiche del settore che sono reali e rischiano di mettere in difficoltà un settore strategico e quindi, a cascata, di avere ricadute pesanti in termini sociali, oltre che vedere non realizzati interventi strutturali che i Comuni stanno programmando da anni e sui quali hanno investito ingenti risorse. È necessario affrontare nel merito i problemi».

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