Economia

Nessuna proroga per lavori pubblici: protesta di Ance Brescia

Il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi: «Siamo in emergenza, così è impossibile tenere aperti i cantieri»
Una ruspa in cantiere (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
Una ruspa in cantiere (archivio) - © www.giornaledibrescia.it
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Salta la norma che consentiva alle imprese, in caso di rincari eccessivi delle materie prime, di poter chiedere la proroga o la sospensione dei lavori nei contratti pubblici. Della disposizione contenuta nel comunicato uscito dal Consiglio dei Ministri di venerdì scorso (e che si può ancora leggere sul sito del governo), non se ne trova più traccia nel decreto pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Tra sorpresa e irritazione, insorgono i costruttori che definiscono «inconcepibile il dietrofront del Governo».

«Un cambio di rotta improvviso che ci lascia interdetti - tuona il presidente di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi -. Dopo un accordo condiviso a sostegno delle imprese, con l’obiettivo comune di non rallentare l’esecuzione delle opere del Pnrr essenziali allo sviluppo del nostro Paese, quest’ennesimo dietrofront è la rappresentazione di interventi frammentari e disgiunti rispetto alle reali necessità delle imprese e della collettività».

Angelo Deldossi, presidente Ance Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it
Angelo Deldossi, presidente Ance Brescia - Foto © www.giornaledibrescia.it

E comunque aggiunge «siamo di fronte a un’urgenza e dobbiamo avere gli strumenti per affrontarla, oppure l’unica opzione che resta è sospendere i cantieri. La norma era solo una soluzione momentanea, che avrebbe concesso alle imprese degli attimi di tregua, ma non era la risposta definitiva al problema. Eppure, la scelta di escluderla lascia di nuovo in capo alle imprese una serie di problematiche da gestire ormai note, fra costi attuali e scarsità dei materiali, che rende impossibile il prosieguo dei lavori».

Per tamponare le conseguenze del rincaro dei prezzi nel Decreto resta soltanto la manovra sulle compensazioni e la possibilità di anticipare fino al 50% della quota richiesta dalle stazioni appaltanti, sulla base delle istanze presentate dalle imprese. In merito alle compensazioni, il decreto introduce una novità: l’aumento delle risorse disponibili per gli interventi di ristoro incrementate di 320 milioni per il 2022. Ma per il leader dei costruttori bresciani «non sono soluzioni adeguate all’emergenza».

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