Caro benzina, stangata da 400 euro in più a famiglia

Chi si ricorda i monologhi del comico Gioele Dix a Zelig ben può comprendere lo stato d’animo dell’automobilista che si trova in questi giorni di fronte alla pompa di benzina, con il prezzo che ha sfondato quota 2 euro al servito. E, mentre si è assaliti dal dubbio su quanto riempire il serbatoio, certamente il pieno lo si fa di rabbia. «Oggi la benzina costa il 22,3% in più rispetto a un anno fa, mentre per il gasolio si spende il 24,3% in più», rileva il Codacons, che chiede al Governo di intervenire.
«Per le tasche dei consumatori - osserva il presidente dell’associazione Carlo Rienzi - si tratta di un rincaro da +16,5 euro a pieno, che determina una stangata annua da quasi 400 euro in più a famiglia (precisamente +397 euro) solo per i maggiori costi di rifornimento». Rincari senza sosta quelli dei carburanti, «che stanno avendo effetti diretti sui prezzi al dettaglio, con incrementi dei listini in tutti i settori, e che rappresentano una emergenza contro la quale il Governo deve intervenire con urgenza, adottando misure concrete per salvaguardare i bilanci di famiglie e imprese»
Numeri choc

Secondo l’Unione nazionale dei consumatori dall’inizio dell’anno, in meno di un mese e mezzo, un litro di benzina è rincarato di circa 10 cent, pari a 4 euro e 99 cent a pieno, mentre un rifornimento di gasolio costa 5 euro e 26 cent in più.
«Il Governo si occupa solo, e in modo insufficiente, di luce e gas, ma non si rende conto che anche la benzina sta facendo esplodere l’inflazione, attraverso i rialzi di tutti i prezzi dei beni trasportati su gomma - osserva Massimiliano Dona -. Per questo Draghi nel prossimo Consiglio dei ministri dovrebbe diminuire le accise di almeno 20 centesimi, sterilizzando gli aumenti che stanno svuotando le tasche degli automobilisti».
Benzinai
Non sono però solo i consumatori con le loro associazioni a essere preoccupati: lo sono gli stessi benzinai. «Bene gli interventi del Governo per frenare le speculazioni dei padroni dell’elettricità. Ora è il momento dei carburanti», tuona il sindacato Fegica Cisl, secondo cui mettere sotto controllo i prezzi «non è solo necessario, ma è possibile da subito. Il medesimo provvedimento governativo con cui si avviò la liberalizzazione dei prezzi dei carburanti prevede l’eventualità di un ritorno anche temporaneo al controllo nel caso in cui si ravvisino comportamenti e manovre di natura speculativa».
Intanto però la corsa al rialzo non si ferma. Le compagnie venerdì hanno lasciato fermi i prezzi raccomandati, ma i prezzi praticati sul territorio risentono di aggiustamenti al rialzo. Più nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia, il prezzo medio nazionale della benzina in modalità self sale a 1,833 euro/litro, con i diversi marchi compresi tra 1,822 e 1,855 (no logo 1,811).
Il prezzo medio del diesel self va a 1,708 con le compagnie posizionate tra 1,701 e 1,717 (no logo 1,694). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio è a 1,965, con gli impianti colorati che mostrano prezzi tra 1,901 e 2,056 (no logo 1,858). La media del diesel servito va a 1,845. I prezzi del gpl vanno da 0,819 a 0,834 (no logo 0,812). Infine, il prezzo medio del metano risulta in leggero calo e si posiziona tra 1,787 e 1,839 (no logo 1,751).
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
