Capitale della cultura, i sindaci di Brescia e Bergamo: «Non si torna più indietro»

Laura Castelletti e Giorgio Gori confermano la volontà di andare avanti. Restano la cabina di regia e il sito degli eventi
Laura Castelletti e Giorgio Gori con il logo di BgBs2023 (foto d'archivio)
Laura Castelletti e Giorgio Gori con il logo di BgBs2023 (foto d'archivio)
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Non finisce oggi. La cabina di regia della Capitale italiana della Cultura, formata dai due sindaci, dagli assessori alla Cultura e da un gruppo tecnico di lavoro, continuerà a esistere. Obiettivo: dare continuità all’esperienza di quest’ultimo anno, lavorando su nuove forme e contenuti.

Giorgio Gori lo dice chiaramente: «Non si torna indietro». Le due Amministrazioni comunali (al di là del colore politico), il Terzo settore, le istituzioni culturali, le categorie economiche, le associazioni sono chiamate «a proseguire la collaborazione sperimentata in questi dodici mesi». Uno strumento utile sarà la piattaforma unica web aperta ad enti, realtà, soggetti di città e provincia, che potranno pubblicare le loro iniziative come fatto in questi mesi. «Eravamo partiti concentrati sui due capoluoghi - ricorda Laura Castelletti - ma poi abbiamo coinvolto i territori provinciali». Che hanno risposto in maniera straordinaria, con centinaia di iniziative.

La Capitale, sottolinea Gori, aveva tre obiettivi principali. Innanzitutto il coinvolgimento dei cittadini, come organizzatori e fruitori dell’evento. In secondo luogo, «volevamo usare questo appuntamento per ricucire il rapporto fra le due città e le province». Terzo scopo: «Accrescere la visibilità di Brescia e Bergamo in Italia e all’estero». Tutti e tre gli obiettivi, afferma Giorgio Gori, sono stati raggiunti. In particolare, «le due città hanno spalancato le loro porte a mondi che non le conoscevano».

Qual è il lascito della Capitale? È la domanda rimbalzata fino dall’inizio di questa avventura. Giorgio Gori parla di «consapevolezza». Bresciani e bergamaschi hanno toccato con mano quanto sia importante la cultura. Come nutrimento dello spirito, veicolo di libertà, strumento di crescita personale, ma anche come leva di sviluppo economico.

Bresciani e bergamaschi, inoltre, si percepiscono diversamente da prima: «Non siamo più solo cugini, ma specchi riflessi, sappiamo che insieme - afferma Gori - possiamo fare cose straordinarie». I due territori, sottolinea l’assessore in Loggia al Turismo, Andrea Poli, «rappresentano il primo polo turistico del Nord Italia. L’ambizione, adesso, è consolidare i numeri e la reputazione costruita in questo anno».

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