Caffaro Brescia, Nova: «Il trattamento delle acque non verrà sospeso»

Il commissario del Sin Caffaro ha rassicurato sulla barriera idraulica e sulla conseguente protezione della falda, nonostante i licenziamenti
Il commissario straordinario Mario Nova
Il commissario straordinario Mario Nova
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«L’attività di trattamento delle acque sotterranee nello stabilimento Caffaro continua: ancora lunedì, nei giorni e nelle settimane successive proseguirà l’attività che la Società Caffaro s.r.l. ha in corso con la “barriera idraulica” oggi in funzione».

Alla luce delle preoccupazioni sollevate dai sindacati sul rischio di avvelenamento della falda che scorre sotto il sito industriale di via Milano (rischio generato dai due licenziamenti formalizzati martedì scorso dall’azienda), è intervenuto con una nota il Commissario straordinario del Sito di interesse nazionale Brescia-Caffaro, Mario Nova, per ribadire «l’impegno in corso per garantire la funzionalità degli impianti di trattamento delle acque di falda della “barriera idraulica” attiva presso lo stabilimento Caffaro in Brescia, senza alcuna soluzione di continuità». Una garanzia che al commissario avrebbe dato l’azienda stessa, che ha operato sul sito dal 2011 e per i dieci anni successivi, prima di dismettere la produzione e licenziare gran parte degli operai.

Fino allo scorso martedì erano rimasti in nove i lavoratori impegnati a controllare il sito e gestire la barriera idraulica, prima dei due licenziamenti.

Rassicurazioni

Al commissario la Caffaro Brescia srl avrebbe assicurato di voler proseguire nella gestione della barriera sino all’avvenuto passaggio di consegne a un nuovo soggetto, «evitando così il rischio di danni ambientali e mantenendo la protezione in atto sulla falda idrica».

L’azienda, però, «non ha fornito riscontri - scrive l’ingegner Nova - sulla problematica occupazionale». Ovvero non ha ritirato il licenziamento dei due tecnici operativi la cui professionalità non sarebbe sostituibile, elemento che, stando a quanto denunciato dai sindacati alla prefetta Maria Rosaria Laganà giovedì pomeriggio, renderebbe di fatto impraticabile la corretta gestione della diga anti-veleni. Da qui il rischio di avvelenamento della falda.

Il nodo gestione

Nella nota diffusa ieri, il commissario ha ricordato anche l’avvenuto impegno finanziario per il subentro nella gestione degli impianti che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha assunto e confermato venerdì scorso nell’ambito del tavolo territoriale Caffaro coordinato dalla Regione Lombardia.

Da una settimana il commissario è al lavoro per l’individuazione di un altro soggetto gestore operando d’intesa con tutte le istituzioni coinvolte, Comune di Brescia e il Ministero dell’Ambiente in primis. E lunedì prossimo è previsto un incontro con il prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà. 

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