Caffaro, Ats e sindacati: «Nessun rischio per i lavoratori»

Il sito produttivo di Brescia è fermo dopo la sospensione dell'autorizzazione da parte della Provincia. Lavoratori comunque al lavoro
BLOCCO CAFFARO, OPERAI IN ATTESA
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Nessun rischio per la salute. Lo assicurano l'azienda, l'Ats e i sindacati. Alla Caffaro ieri mattina tra gli operai c'era chi parlava senza giri di parole di allarmismo ingiustificato. E chi tra i dipendenti convive da 35 anni con le emissioni del sito di via Milano e con la sua sinistra eredità in fatto di Pcb, è entrato sereno in azienda, nonostante l'attività sia ferma da lunedì mattina, da quando cioè la Provincia ha notificato la sospensione dell'Aia - l'Autorizzazione integrata ambientale - per la perdita di Cromo esavalente da alcune vasche crepate.

Quello che preoccupa di più però non sono le notizie circolate sul possibile rischio per la salute dei residenti e dei 54 lavoratori che operano all'interno del sito, ma i rischi dovuti alla presenza del soil gas derivato da perdite di mercurio. finita al centro anche di un'interrogazione alla Commissione Europea. Notizie smentite nelle scorse ore dal Comune, dall'Ats e anche dai sindacati che dopo aver incontrato la proprietà e gli operai si dicono sicuri che non ci siano problemi per la salute. «Che non vi siano rischi per la salute dei lavoratori lo dicono le analisi condotte in 22 punti di rilevazione» sottolineano i sindacati, ribadendo che in questi anni le verifiche ai sensi della legge della sicurezza a tutela della salute dei lavoratori sono state fatte. L'azienda, sottolineano, si è detta disponibile anche ad effettuarne di nuove.

Ora dopo la sospensione dell'Aia da parte della Provincia, la Caffaro Brescia srl sta verificando con i propri legali se può opporsi a questo provvedimento. Intanto però i dipendenti continueranno ad andare al lavoro e a prestare il proprio servizio nell'orario consueto, garantendo le attività relative alla sicurezza del sito.

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