Buoni pasto meno... buoni: il grido d’allarme dei ristoratori

Troppe commissioni: le associazioni di categoria bresciane chiedono la revisione del sistema
Accettare o meno i buoni pasto può fare la differenza sulla quantità di coperti che si riescono a raggiungere a pranzo in città
Accettare o meno i buoni pasto può fare la differenza sulla quantità di coperti che si riescono a raggiungere a pranzo in città
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«I buoni pasto potrebbero non essere più buoni». È la provocazione lanciata dalle associazioni che rappresentano le imprese della distribuzione e della ristorazione nel nostro Paese (Fipe Confcommercio, Federdistribuzione, Ancc Coop, Confesercenti, Fida e Ancd Conad).

«L’attuale sistema genera una tassa occulta del 30% sul valore di ogni buono pasto a carico degli esercenti. Tra commissioni alle società emettitrici e oneri finanziari, i bar, i ristoranti, i supermercati e i centri commerciali perdono 3mila euro ogni 10mila euro di buoni pasto incassati che accettano. Se questa situazione non dovesse cambiare potrebbe...

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