Brescia Musei ci riprova: cercasi gestore per i luoghi d’arte

Vale 31,5 milioni il bando per servizi e accoglienza. La Fondazione: sostenibile con la crescita dei visitatori
Agosto ai Musei Civici
Agosto ai Musei Civici
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Brescia Musei ci riprova: dopo il flop dello scorso anno, quando rispose solo una società che venne giudicata non idonea dalla commissione, è stato pubblicato il bando-bis per l’affidamento in concessione dei «servizi integrati di assistenza culturale e ospitalità per il pubblico» nei musei civici (Santa Giulia, Armi, Pinacoteca e parco archeologico) e al cinema Nuovo Eden. Brescia Musei cerca un gestore che si occupi non solo dell’accoglienza dei visitatori (dalla biglietteria al book- shop, dai laboratori alle visite guidate) ma anche della realizzazione di mostre ed eventi, produzione editoriale e merchandising, marketing, comunicazione e fundraising.

Il 28 maggio il termine per partecipare. A settembre potrebbe già esserci un vincitore. Dare e avere. Valore del bando:31 milioni e mezzo. Cioè quanto Brescia Musei stima i servizi di cui il concessionario si fa carico per gli otto anni e 4 mesi di durata del contratto. Al concessionario resteranno in tasca i proventi di biglietti e servizi, salvo una percentuale che sarà riconosciuta a Brescia Musei (per i biglietti il 10% per i primi due anni, 15% per il secondo biennio, 20% per il terzo e 25% per il quarto;per i servizi 5% per i primi tre anni, poi il 10%) e un «affitto» per il cinema Nuovo Eden di 14mila euro l’anno; la Fondazione verserà un contributo complessivo di 5 milioni e mezzo di euro, distribuito sugli otto anni.

Le novità. Rispetto al bando precedente, Brescia Musei ha stralciato l’intera parte relativa alla ristorazione, la manutenzione del verde (non si parla più di «polo del Castello» ma solo di Museo delle Armi) e la vigilanza. Questo - spiegano dalla Fondazione - anche accogliendo sollecitazioni da parte di realtà interessate, che lo scorso anno non avevano partecipato ritenendo non sostenibile economicamente l’intero «pacchetto». Per quanto riguarda il servizio di ristorazione («eccentrico rispetto alle società che si occupano di servizi museali» si aggiunge da via Musei) si attenderà inoltre l’apertura della caffetteria della Pinacoteca per predisporre un bando apposito. Inoltre, il servizio di accoglienza e orientamento nelle sale non sarà di semplice guardiania ma richiederà personale preparato a rispondere alle domande dei visitatori.

La sostenibilità. Brescia Musei ha predisposto un documento utile per l’elaborazione di un piano finanziario. A grandi linee, a fronte di una spesa annuale di circa 2 milioni 100mila euro per il personale, i ricavi da biglietteria e servizi, calcolati sui numeri dello scorso anno, ammontano a circa 1 milione 260mila euro, a cui andranno tolte le royalties per la Fondazione (tra il 5 e il 10% per il primo anno, circa 100mila euro) e aggiunto il contributo di Brescia Musei (400mila euro per i primi 4 mesi, più 1,1 milioni per il primo anno, ovvero circa 100mila euro al mese). «Abbiamo graduato il nostro contributo a decrescere - spiegano dalla Fondazione - per agevolare la sostenibilità dell’impegno economico. Riteniamo inoltre che il numero dei visitatori crescerà, così come aumenteranno le tariffe. Chi prenderà la concessione avrà l’onere del rischio d’impresa, e lavorerà per implementare i servizi ed aumentare i ricavi». Indirizzo. In capo a Brescia Musei resteranno le linee di indirizzo, quindi l’impostazione culturale e tutto il lavoro critico su mostre ed eventi, nonché la valutazione delle proposte da parte del concessionario. «L’ultima parola - ribadiscono dalla Fondazione - ce l’avremo noi».

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