Botti illegali sequestrati, gli artificieri: bombe artigianali «micidiali»

Petardi artigianali con micce di derivazione militare accatastati sul tavolo della cucina. Ordigni che gli artificieri hanno definito «micidiali» per le persone e per la sicurezza pubblica. Tonnellate di giochi pirotecnici stivati in magazzini insieme a materiale infiammabile e diverse fonti di calore, strutture che si trovano nel centro storico della città o tra le palazzine di un quartiere residenziale.
Ha portato nel complesso al sequestro di due tonnellate di giochi pirotecnici, petardi e fuochi d’artificio tra cui 52 ordigni artigianali, all’arresto di una persona, un 30enne di Castel Mella, e alla denuncia di altre sei l’operazione messa in campo nella nostra provincia degli uomini del Gruppo di Brescia della Guardia di Finanza nell’ambito di un più ampia campagna nazionale per garantire festeggiamenti di fine anno sicuri per tutti.Bombe carta

Il caso più eclatante è quello che riguarda il 30enne di Castel Mella: nella sua abitazione, accatastate in cucina, sono state trovate una trentina di bombe carta realizzate artigianalmente. Si tratta di veri e propri ordigni che la Guardia di Finanza ha affidato agli artificieri della Polizia di Stato che, dopo averli esaminati, li hanno classificati come «micidiali e letali». In particolare quello che preoccupa, e che è diventato il punto di partenza di una nuova indagine, è che le micce siano della tipologia che viene usata nelle cave e nelle miniere e che, fino a qualche anno fa, era utilizzata anche nelle dotazioni militari.
L’ipotesi investigativa, che attende i riscontri delle necessarie indagini, è che il 30enne se le sia procurate in un’altra regione, con tutta probabilità la Campania, e che poi avesse intenzione di utilizzarne una parte e di venderne le restanti. Per questo sono in corso accertamenti per capire quante fossero in origine e chi le detenga. Caso analogo, seppure con quantità minori, quelle di un uomo di Manerbio cui sono state sequestrate diverse bombe carta.
Empori cinesi

Per quello che riguarda gli esercizi pubblici i sequestri più consistenti, e le denunce per i titolari, sono arrivati nei confronti di due empori cinesi, rispettivamente a Nave e nel centro storico di Brescia. Alle porte della città, in un magazzino che si trova in un quartiere residenziale, le Fiamme Gialle hanno trovato migliaia di confezioni di giochi pirotecnici, petardi e fuochi d’artificio, regolarmente prodotti in Cina, per la cui detenzione e vendita però sono necessarie specifiche competenze, certificate da un patentino, e autorizzazioni, rilasciate dalla Prefettura. E per cui la legge impone specifiche norme per la conservazione. Nei due magazzini i fuochi pirotecnici erano accatastati insieme ad altra merce e in particolare in uno dei due insieme a vernici, detergenti e altri materiali altamente infiammabili e a poca distanza da alcune fonti di calore. Un mix altamente rischioso e devastante nel caso in cui si fosse innescato un incendio oppure un esplosione.
«Non abbiamo ancora delle analisi tecniche per quantificare nel dettaglio il potenziale degli ordigni artigianali che abbiamo sequestrato - ha spiegato a Teletutto il capitano Giuseppe Carbonaro, comandante del Nucleo Operativo Gruppo di Brescia della Guardia di Finanza - ma la classificazione di "micidiali e letali" che hanno dato gli artificieri della Polizia evidenzia l’estrema pericolosità di questi esplodenti, che possono provocare danni irreparabili alle persone o alle cose».
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