Fuochi d'artificio tra livello di rischio e soglia di rumorosità: come sceglierli

Le categorie previste per legge, l'età per acquistarli, i luoghi dove usarli, come proteggere cani e gatti: mini guida all'uso sicuro
Stelline di capodanno, fuochi d'artificio a basso rischio
Stelline di capodanno, fuochi d'artificio a basso rischio
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Non tutti i fuochi d'artificio sono uguali. Tant'è che con il decreto del luglio 2015 n. 123 il nostro Paese ha recepito la Direttiva 2013/29/UE che ha introdotto un nuovo sistema di classificazione degli articoli pirotecnici. L’art. 3 individua tre macro aree sottoarticolata in più categorie: la macroarea dei «Fuochi di artificio» si compone di 4 categorie: «F1», «F2», «F3», «F4»; gli articoli pirotecnici «teatrali» si distinguono in «T1» e «T2».

Gli «altri articoli pirotecnici» sono individuati dalle sigle «P1» e «P2». L’applicazione del decreto 123/2015 ha fatto decadere la validità dei provvedimenti di riconoscimento e classificazione dei prodotti pirotecnici rilasciati dal Ministero dell’Interno quindi dal luglio 2017 tutti i «fuochi artificiali» destinati ai consumatori devono essere obbligatoriamente muniti della marcatura «CE».

Esame di conformità

L’apposizione di tale marchio garantisce che il prodotto abbia superato l’esame di conformità ai requisiti essenziali di sicurezza e che sia conforme al modello approvato. Oltre alla «Marcatura CE», sui fuochi artificiali deve essere apposta una delle citate categorie previste dalla vigente normativa (appunto «F1», «F2», «F3» ed anche «F4»). Si tratta di indicazioni che attestano il livello di rischio potenziale e la soglia di rumorosità dei prodotti; in base ad esse si può determinare chi può acquistare ed utilizzare i fuochi d’artificio.

I più sicuri

La categoria «F1» ricomprende i fuochi che presentano un rischio potenziale estremamente basso e un livello di rumorosità trascurabile. Sono ricompresi in questa categoria i fuochi d’artificio destinati ad essere usati all’interno di edifici. È vietata la vendita di tali prodotti ai minori di anni 14. La categoria «F2» ricomprende i fuochi con un basso rischio potenziale e un basso livello di rumorosità e che sono destinati ad essere utilizzati all’aperto. La vendita è consentita soltanto ai maggiori di anni 18 con carta di identità. La «F3» ricomprende i fuochi che presentano un rischio potenziale medio e che sono destinati ad essere usati in grandi spazi aperti. La vendita è consentita ai maggiori di anni 18 titolari di licenza di porto d’armi o di nulla osta all’acquisto.

I più rischiosi

Discorso a parte merita la categoria «F4» che comprende i fuochi con rischio potenziale elevato, destinati ad essere usati esclusivamente da persone con conoscenze specialistiche. Sono in sostanza riservati ai soli «pirotecnici abilitati» e cioè a coloro i quali risultano possessori di una specifica abilitazione certificata dal Prefetto, previo esame effettuato davanti ad una Commissione Tecnica. I prodotti sono altamente pericolosi e la loro vendita è assolutamente vietata al pubblico.

Come proteggere cani e gatti 

Mentre per le strade impazzerà la festa con botti, mortaretti e fuochi d’artificio sarà buona cosa far sentire ai nostri animali domestici un audiolibro. Pare infatti che far ascoltare loro una voce umana con una corretta cadenza li aiuti a regolare respirazione e battito cardiaco e quindi a rilassarsi. Ma si potranno coprire i rumori molesti (e quindi evitare pericolosi spaventi) anche con la musica classica. Questo è uno dei consigli contenuti nel Vademecum scritto da Enpa, Ente nazionale protezione animali, per evitare che la notte di San Silvestro si trasformi in una notte da incubo per i nostri amici animali.

Tra le prime indicazioni che arrivano dall’associazione vi è quella di accertarsi che il microchip di cani e gatti sia leggibile dal veterinario, nel caso scappassero di casa per la paura. È bene anche aggiungere al collare una medaglietta che consenta una più facile identificazione del cane. Fondamentale è accertarsi di avere una casa o un giardino a «prova di fuga», tenendo ben chiuse porte e finestre. Altro consiglio è proteggere eventuali vie di fuga del giardino.

L’esperta cinofila di Enpa, Giusy D’Angelo, suggerisce anche altri trucchi per non far spaventare i cani. Oltre a tenerli in casa (anche qualora fossero abituati a vivere all’esterno), consiglia di creare spazi sicuri, mettendo cani e gatti in piccoli spazi come un bagno, facendo ascoltare loro, come detto, musica classica o un audiolibro. Arricchire la stanza «con oggetti che creino un ambiente tridimensionale. Incrementare il loro benessere attraverso gli odori che conoscono e altri nuovi che li stimolino, lasciando loro un cappotto aderente o degli avvolgenti gilet».

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