Borgo Tintoretto, un mese e mezzo per salvare il progetto Redo
Chi ci abita accanto, ormai si è quasi abituato a vedere quell’area totalmente sgombra, conquistata - mese dopo mese - da un’erba disordinata e selvatica. «È comunque meglio sia della torre sia delle macerie» confessa Alberto, di casa in via Robusti. Lui e la sua famiglia il «progetto Tintoretto» lo hanno seguito in presa diretta, dalla finestra della loro villetta a schiera: «Sembrava sempre che dovesse succedere tutto da un momento all’altro, ma di fatto questo è uno spazio sottosopra dal 2010. Siamo alla fine del 2023 e ancora la storia non è chiaro come vada a finire».
La storia è quella del grattacielo colorato che è stato per decenni uno dei simboli del quartiere San Polo ed è certamente una storia nata tribolata: oggi la torre multicolor è stata rasa al suolo e al suo posto dovrebbe sorgere un mini borgo, una sorta di corte che mischia edilizia di pregio ad appartamenti a canone calmierato, che rimpiazzeranno di fatto il vecchio palazzone di case Erp, ovvero destinato all’edilizia popolare. «Abbiamo visto gli operai lavorare l’anno scorso, poi più nulla. Qui non si muove foglia» conferma Alberto.
Che succede? Le nuove costruzioni arriveranno oppure no? È la domanda che, da mesi, riecheggia nel borgo, a ridosso di quel vuoto urbano che si sta ormai integrando nel piano sequenza urbanistico della zona. Ma il destino di quello spicchio di città, in verità, si gioca nell’arco del prossimo mese e mezzo.
Rincari

La storia è questa: il caro materiali ha inceppato il cronoprogramma stabilito da Redo Sgr e Loggia. Un problema in parte risolto: il Comune ha infatti richiesto nuove risorse a Roma attraverso il Foi (Fondo opere indifferibili), che ha confermato l’appostamento di circa 18 milioni di euro per coprire il divario tra il preventivo originario e gli attuali costi reali. «Questi soldi però - spiega l’assessore all’Urbanistica, Michela Tiboni - coprono solo parte dei rincari. Il progetto che era stato presentato da Redo, non era un progetto definitivo ed esecutivo, dunque non era in una fase di dettaglio avanzata. Oggi ci sono tutta una serie di parametri da ricalibrare e questo comporta la revisione della convenzione urbanistica, alla quale stiamo lavorando: è in corso una trattativa».
A questo si aggiunge un altro tassello. La Loggia aveva candidato proprio il «borgo Tintoretto» al bando Pinqua, acronimo di «Programma innovativo nazionale per la qualità dell’abitare», aggiudicandoselo. In questo modo i due partner (Comune e Redo) hanno incamerato altri 42 milioni dallo Stato. Lo schema che definisce come utilizzarli è dettagliato: 10 milioni serviranno per migliorie al progetto di partenza (abbattimento consumi energetici, facciate ventilate, ventilazione meccanica, fotovoltaico), 3 milioni per il cosiddetto circular housing (arredi ed elettrodomestici a disposizione degli inquilini), altrettanti fondi saranno impiegati per il potenziamento dei servizi sociali. Le due misure più interessanti sono però le ultime: 6,4 milioni devono essere destinati a ridurre sia i canoni di locazione sia quelli per la vendita. Infine, circa la metà dell’importo, ovvero 20 milioni resterebbero in toto in capo al Comune sempre per interventi inerenti all’edilizia residenziale.
Fattore tempo
Ora, però, tutto dipende dalla trattativa in corso: «Bisogna capire se questi 20 milioni di euro, alla fine, potranno effettivamente rimanere in toto al Comune come era stato immaginato» confessa Tiboni. Le prossime settimane saranno decisive: c’è un mese e mezzo di tempo per non fare saltare il banco dell’intero progetto che - complessivamente - «vale» 90 milioni di euro, tra operazione edilizia, canoni d’affitto e opere di urbanizzazione. «Affinché tutto vada a buon fine - precisa l’assessora - è necessario che il bando di Redo per l’appalto delle opere sia avviato entro dicembre, anche perché i 18 milioni di euro messi a disposizione dal Foi sono condizionati proprio alla partenza della gara. In tempi brevi bisogna quindi definire la revisione della convenzione urbanistica per capire se e in che modo procedere».
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