Bollino arancione a Brescia per le ondate di calore

Così l'allerta segnalata il Ministero della Salute sul portale dei bollettini che monitora 27 città italiane
Il termometro di piazzale Repubblica a Brescia il 17 giugno 2022 - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il termometro di piazzale Repubblica a Brescia il 17 giugno 2022 - Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Bollino arancione per le ondate di calore oggi a Brescia. Stessa allerta a Torino, Perugia e Firenze. Domani, invece, sarà arancione solo a Torino, unica città in cui diventerà rosso nella giornata di domenica.

Lo indicano il Ministero della Salute sul portale dei bollettini sulle ondate di calore in Italia, che monitora 27 città italiane. Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione e soprattutto dei soggetti vulnerabili, ovvero anziani, malati cronici, bambini, donne in gravidanza. Per prevenirne i possibili effetti il Ministero pubblica quotidianamente, con previsioni a 24, 48 e 72 ore per individuare, giornalmente le condizioni meteo-climatiche a rischio per la salute.

Misurare l'afa

Ogni anno, quando le temperature aumentano e i tassi di umidità superano una certa soglia, l’afa torna protagonista: la sensazione di caldo opprimente, tipica della pianura Padana, accompagna spesso le nostre stagioni estive e negli ultimi anni ha toccato livelli eccezionali.

Forse non tutti sanno che l’afa si può anche misurare, come fece per la prima volta un gruppo di meteorologi canadesi nel 1965: mettendo in relazione temperatura e umidità, gli esperti ricavarono un singolo valore, indicativo del disagio e delle conseguenze sul nostro fisico, e così crearono la cosiddetta scala «Humidex».

Si va dalla soglia di attenzione, con possibile affaticamento in caso di attività fisica prolungata, al pericolo estremo, che viene associato a temperature di 35°C con l’80% di umidità.
In ogni caso, quando si parla di meteorologia, è sempre opportuno fare riferimento alle temperature effettive e non ai valori percepiti dal corpo umano.

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