Bollette alle stelle, colpite pure le chiese: tornano le candele

Riscaldamento al minimo o spesso del tutto spento, tagli a ogni possibile costo: giù gli interruttori elettrici
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CARO BOLLETTE ANCHE IN CHIESA
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Caldaie sempre spente, al massimo accese (ma al minimo) soltanto durante le messe. Per non parlare delle luci, tutti quei lampadari stracolmi di vecchie lampadine a incandescenza che fanno correre il contatore come se stesse partecipando a una gara, e allora giù gli interruttori, che si alzano (centellinati) solo se necessario. Staccata la spina anche ai lumini davanti agli altari, al loro posto riecco le candele, simbolo di un tempo andato che torna, non è certo un buon segno.

  • Luci spente anche nelle chiese per risparmiare
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    Luci spente anche nelle chiese per risparmiare
Perché il caro bollette ha colpito prepotentemente anche le parrocchie e le conseguenze si vedono eccome. Non che le chiese siano mai state luoghi particolarmente caldi, questo va detto (la parsimonia dei vecchi sacerdoti su questo fronte è leggendaria), ma mai si era arrivati al gelo e al buio. Del resto non ci sono altre strade da percorrere. Riscaldamento e illuminazione per ambienti spesso giganteschi sono ormai non più sostenibili, e allora si taglia tutto il possibile.

Competenza

Far quadrare i conti è sempre più complicato, oltre appunto all’impennata delle bollette, la costante diminuzione dei fedeli ha portato (ovviamente) un parallelo calo delle offerte, se poi ci aggiungiamo anche la pandemia, chiaro che i sacerdoti si sentano sopraffati dagli eventi. In questo periodo stanno arrivando le bollette di dicembre, ed ogni volta è un vero colpo.

La prima reazione è spegnere tutto, che è sicuramente una soluzione temporanea, ma che non può esserlo nel lungo periodo. Ecco allora che la Diocesi ha deciso di supportare le Parrocchie attraverso una società creata appositamente. Nel 2016 il vescovo Luciano Monari dà vita alla San Lorenzo, appunto una società che ha lo scopo di aiutare gli enti che fanno capo direttamente alla Diocesi (sono quattordici) sul fronte dell’energia, della gestione degli immobili, delle assicurazioni e altro ancora.

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La proposta della San Lorenzo

Nel 2021, vista la situazione sempre più complicata, il campo di azione viene allargato anche alle Parrocchie, soprattutto sul fronte della gestione energetica. Enzo Torri è il segretario generale della San Lorenzo, svolge il ruolo con passione e competenza, frutto anche degli anni di impegno nel sindacato (è stato segretario generale della Cisl Brescia), a lui si rivolgono i parroci, «ci sono grossi problemi» dice, ed è certo un eufemismo vista la quantità di chiamate e incontri di questo periodo.

«Attualmente sono circa una trentina le Parrocchie che hanno aderito alla proposta della San Lorenzo - ci racconta -, la situazione, come sappiamo bene tutti, è particolarmente difficile. Come primo approccio chiediamo ai sacerdoti di mandarci le loro bollette, da lì partiamo per una valutazione sul da farsi». Ovviamente la casistica è molto vasta, le parrocchie bresciane sono ben 473; con il mercato libero si sono moltiplicati all’infinito i possibili fornitori di energia, di gas, se poi aggiungiamo che i sacerdoti sono sempre meno, ed hanno sempre più cose da fare, anche rincorrere le offerte migliori diventa una missione quasi impossibile.

Ecco allora che la San Lorenzo offre un supporto competente e preciso fondamentale. Basti una banale considerazione, un conto è se nella trattativa con i fornitori si presenti la singola Parrocchia, altro discorso se a confrontarsi è appunto la Diocesi. L’idea di fondo è quella dei gruppo di acquisto, ovvero quelle famiglie che si uniscono, per esempio, per acquistare frutta e verdura al mercato e spendere così meno. «Le bollette sono mediamente raddoppiate - prosegue Torri -, ma se andiamo a valutare soltanto la voce del costo dell’energia vediamo che questo è spesso più che quadruplicato, e molto difficilmente nel breve periodo si registreranno cali significativi».

Pannelli solari

La San Lorenzo non offre soltanto aiuto per risparmiare sulle bollette, crea anche percorsi per realizzare maggiore efficienza degli impianti, per consumare meno ma pure per un maggior rispetto dell’ambiente, del Creato, come chiesto anche da papa Francesco nell’enciclica Laudato si’. «Questo è certo un percorso più lungo da impostare - aggiunge Torri -, ma va fatto. Tra le ipotesi allo studio c’è anche la creazione di comunità energetiche, per fornire quindi direttamente agli enti e alle Parrocchie». Ci vorrà tempo e lavoro, ma è un futuro interessante. Intanto i parroci devono iniziare a pensare ai pannelli solari e alle pompe di calore, questo per un minore impatto ambientale.

Un esempio arriva da Villanuova, il Comune ha deciso di installare un impianto fotovoltaico al cimitero per alimentare le luci votive e supportare le esigenze energetiche delle strutture presenti al camposanto, il tutto azzerando le bollette per l’ente e l’inquinamento. Un principio che può essere replicato per le moltissime strutture delle Parrocchie.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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