Bimbi mai nati: aperta un’inchiesta su 2.500 tombe rimosse

L'obiettivo è capire chi ha dato l’ordine di rimozione delle tombe, chi l’ha eseguito e poi con quali criteri è stata effettuata la scelta. E soprattutto perché molte, troppe famiglie, non fossero state avvisate.
Per questo la Procura di Brescia ha aperto un’inchiesta sulla ormai discussa esumazione di massa di un anno fa delle 2.500 tombe dei bimbi mai nati o vissuti pochissimo che fino a settembre 2021 erano presenti nel riquadro A del cimitero Vantiniano in città.
L’inchiesta
Il fascicolo, inizialmente aperto senza ipotesi di reato da una pm che nel frattempo ha lasciato Brescia, è stato ereditato da un collega che per prima cosa ha fissato il perimetro dell’inchiesta. Viene ipotizzata una serie di reati contro la pietà dei defunti.
L’indagine è infatti aperta per violazione di sepolcro, vilipendio di tombe e vilipendio di cadavere, con gli inquirenti che non fanno differenza tra feti e neonati. Al momento non ci sono indagati. Nei prossimi giorni il magistrato che sta indagando potrebbe iniziare a sentire le persone informate sui fatti. Dai dirigenti del Comune di Brescia del settore cimiteri, agli addetti della società che ha eseguito gli scavi e la rimozione delle tombe fino all’assessore Valter Muchetti che ha la delega ai cimiteri per Palazzo Loggia.Il caso
La vicenda un anno fa aveva fatto scalpore e riaperto una ferita, per molti neppure mai chiusa, tra i genitori dei bimbi le cui tombe sono svanite con tanto di pupazzetti e giochini che erano presenti vicino alle piccole lapidi, rimasti abbandonati tra la terra mossa da un escavatore. Su quelle tombe cancellate da una pala meccanica non erano presenti gli adesivi gialli solitamente utilizzati per mettere a conoscenza le famiglie dei defunti della scadenza della concessione e della riesumazione.
E agli atti dell’inchiesta è finito anche una telefonata registrata da una mamma che in quei giorni parlò con gli uffici comunali. «Chiesi perché non fossero state usate le etichette e mi è stato risposto che 2.500 tombe erano troppe». Gli inquirenti vogliono poi fare chiarezza anche sui quei resti ossei ritrovati dopo le riesumazione. E che per i dirigenti della Loggia: «potrebbero essere riemersi in quei giorni, pur risalendo - venne spiegato un anno fa - a tempi non recenti».
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