Bifolco e lancio del pane: si rinnova la processione di Sant’Anna

Circa cinquanta figuranti al corteo mistico fino al laghetto di Valverde, luogo delle apparizioni
I partecipanti alla rappresentazione durante la processione
I partecipanti alla rappresentazione durante la processione
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Forse era una assolata giornata estiva mitigata da un brezza fresca come è stata ieri, quella che vide nel 1399 la prima apparizione di Gesù e della Madonna, che si palesarono ad un bifolco che stava arando i suoi campi confinanti con un laghetto in località Valverde a Rezzato.

Inizia così il racconto dell’evento miracoloso, seguito da uno successivo nel 1711 solo della Vergine, questa volta a due bambini che coglievano castagne, che è stata la genesi del lungo percorso di fede che da allora si è tramandato sino ai giorni nostri. Una fede viva che dopo 618 anni continua immutata ad animare la popolazione rezzatese, che ieri ha seguito il percorso della processione storica, con più di 50 figuranti in accurati costumi d’epoca ed onorare il corpo statuario della Vergine Maria.

Ognuno di loro rappresentava un Santo martire della nostra Chiesa, la cui figura è stata fondamentale per la sua edificazione. Il lungo corteo partito dalla Parrocchiale di San Giovanni Battista in Piazza Vantini ha terminato il suo lento percorso al laghetto del Santuario di Valverde, luogo delle due apparizioni. Nessuno più ricorda esattamente da quanti anni a Rezzato si perpetua il rito. Fonti storiche dicono che la sacra rappresentazione fu istituita 50 anni dopo la prima apparizione del 1399.

Per certo si sa che le uniche interruzioni sono state causate dalle due guerre, non certo dalla mancanza di volontà di continuare un rituale che, malgrado le centinaia di anni, coglie ancora il profondo significato religioso di riflessione, preghiera e devozione che lo ha animato sin dal principio. La processione ha la capacità di creare quell’atmosfera mistica, sospesa fra passato e presente, grazie anche ad un racconto fuori campo, canti e preghiere.

Un rito antico e suggestivo che ha visto due momenti salienti, il primo iniziale, con il cambio di passo del bifolco. La tradizione vuole che l’uomo cammini all’indietro con il pane in mano, per essere di fronte alla Beata Vergine sino al laghetto dell’apparizione, dove è avvenuta la parte spiritualmente più significativa della manifestazione, con l’evocazione della Sacra apparizione. Il dialogo cioè fra il Cristo e la Beata Vergine, ed il lancio del pane da parte del bifolco nel laghetto, segno di purificazione dai flagelli della peste, fame e guerra.

 

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