«Basta denigrare», la Provincia difende gli alpini e i cacciatori

È il succo di due documenti approvati ieri dal Consiglio provinciale su iniziativa del centrodestra
La Provincia difende l’Ana: «No alle strumentalizzazioni contro gli Alpini» - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
La Provincia difende l’Ana: «No alle strumentalizzazioni contro gli Alpini» - Foto Gabriele Strada/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Sostegno agli Alpini, contro «ogni tentativo di strumentalizzazione e demonizzazione», riconoscendo «la valenza sociale, culturale, popolare e identitaria» del loro ruolo. Sostegno alla figura del cacciatore, «screditata da campagne mediatiche», come «tutore del territorio, rispettoso delle regole e della natura, valido interlocutore delle istituzioni per il controllo delle specie invasive e nocive, la salvaguardia della biodiversità e la vigilanza attiva dell’ambiente».

È il succo di due documenti approvati ieri dal Consiglio provinciale su iniziativa del centrodestra. La mozione sugli Alpini è passata all’unanimità, l’ordine del giorno sui cacciatori con il solo voto contrario di Marco Apostoli. I due temi hanno catalizzato il dibattito dell’assemblea, per altro priva di punti rilevanti di carattere amministrativo. Gli Alpini e soprattutto la caccia accendono sempre l’attenzione, anche se la Provincia non ha competenza in materia venatoria.

La mozione sulle Penne nere segue le polemiche nate dopo l’adunata dell’Ana a Rimini e le accuse di molestie sollevate da centinaia di donne. «Una campagna diffamatoria ha colpito l’Associazione nazionale alpini», dice la mozione. «A Brescia sono una istituzione fondamentale, rappresentano l’identità di un popolo, ma sono anche un preziosissimo supporto agli amministratori locali, una fonte formidabile di volontariato e di solidarietà». La Provincia, dunque, esprime vicinanza alle donne che nei giorni dell’adunata sono «state oggetto di eventuali insulti, approcci, molestie e condanna gli autori di tali ignobili gesti».

La difesa

D’altra parte, bisogna distinguere fra i «valori espressi dall’Ana» e le responsabilità dei singoli. No, quindi, ai tentativi di strumentalizzare quegli atti, attaccando tutti gli «Alpini in congedo e in armi». Dopo qualche ritocco al testo originario (il centrosinistra ha fatto inserire le frasi di solidarietà verso le donne vittime delle molestie), il documento è passato col voto di tutti. Per altro (pennellata di colore), durante la seduta il presidente Samuele Alghisi ha tenuto sul banco il suo cappello di Alpino. La mozione invita anche la Provincia a «valutare l’opportunità di individuare un luogo pubblico da intitolare o dedicare alla memoria e al sacrificio degli Alpini caduti per la patria».

Sostegno, abbiamo anticipato, anche ai cacciatori

In questo caso la discussione sull’ordine del giorno presentato dal centrodestra è stata più articolata, con diversi distinguo da parte del centrosinistra che, comunque, ha votato a favore (escluso Apostoli). Secondo il documento «negli ultimi anni assistiamo ad una preoccupante campagna mediatica, promossa soprattutto attraverso i canali social, che mira a screditare la figura del cacciatore, enfatizzando gli errori di pochi elementi a scapito della serietà e dell’integrità di un’intera categoria, rispettosa delle regole».

Orgoglio

La Provincia dichiara la sua vicinanza ad «una categoria e a un sistema produttivo che rappresentano un sicuro elemento di orgoglio per il nostro territorio». Per altro, si auspica un tavolo istituzionale «per valutare l’opportunità di promuovere un evento fieristico dedicato alla caccia». Le perplessità del centrosinistra, parole di Antonio Bazzani, riguardano il «fatto che questo documento sembra volere sostenere più la Regione che la caccia e i cacciatori», mentre il Pirellone è «responsabile dei ritardi con cui l’anno scorso è stato approvato il calendario venatorio».

Bocciata, invece, la mozione del centrodestra che chiedeva la formazione di una commissione per formulare proposte su Brescia e Bergamo Capitale della cultura. Esiste già un tavolo, ha spiegato Alghisi, per altro mai convocato: «Lo faremo partire, sono d’accordo che occorra confrontarci di più».

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