Bar e ristorante alla Palazzina Haynau: l'idea dall'Accademia

Il progetto di una studentessa dell'Accademia di Santa Giulia per il riutilizzo degli spazi. A giorni si chiude il bando del Comune
La palazzina Haynau in Castello - © www.giornaledibrescia.it
La palazzina Haynau in Castello - © www.giornaledibrescia.it
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Dal «suo» castello nel cuore di Ferrara, dove è nata, alla rocca sul Cidneo di Brescia, sua città d’adozione, il passo è stato breve. E per Letizia Ninfali, l’idea di dedicare alla Palazzina Haynau del castello bresciano la tesi di laurea triennale in Interior Design all’Accademia Santa Giulia è venuta quasi naturale.

Non un progetto architettonico a tutti gli effetti, piuttosto un’ipotesi di utilizzo - declinata in un disegno d’interni accurato e versatile - che potrebbe fare da stimolo per chi in questi giorni sta rispondendo al bando per la manifestazione d’interesse indetto dal Comune per valutare l’appeal che la palazzina può esercitare sugli imprenditori nel campo dell’accoglienza e della ristorazione.

Il progetto

«Da studente di Interior Design - spiega Letizia Ninfali - mi sono interrogata sulla valorizzazione del Castello bresciano, e stupita per il fatto che uno spazio di questo tipo, con questa potenzialità fosse di fatto rimasto ai margini». Così si è messa al lavoro, affiancata dal relatore professor Emanuele Massari, e con il supporto degli uffici tecnici del Comune e dell’architetta Anna Begni. «Lo spazio ha grande potenzialità, soprattutto l’ex chiesa di Santo Stefano, ampia e alta. Ho immaginato un ristorante nell’ex chiesa e uno spazio bar nella parte verso il piazzale Locomotiva, che può essere sfruttato nei mesi estivi. Ho lavorato su materiali naturali come ottone, pietra, marmo, e su toni neutri per mantenere il fascino dell’ambiente, senza toccare la struttura ma utilizzando solo partizioni interne» conclude la progettista.

Il bando

Intanto, il Comune attende la chiusura dei termini per la manifestazione d’interesse il prossimo 8 aprile. Una decina i sopralluoghi effettuati da imprenditori anche da fuori Brescia, quasi tutti nel settore ristorazione. Il Comune si accollerà la sistemazione di tetto e intonaci (per 400mila euro) mentre l’operatore si occuperà di impianti e interni per una spesa stimata di 1,5 milioni, a fronte di una concessione di 20 anni.

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