Banca Intesa dona 5 milioni alla Diocesi per iniziative solidali

Il vescovo Tremolada: «Seguiremo il criterio dell'uguaglianza, in modo da non creare discriminazioni tra le parrocchie»
INTESA SAN PAOLO 5MLN ALLA DIOCESI
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Intesa Sanpaolo ha rafforzato ulteriormente il suo impegno per sostenere il territorio bresciano con un contributo di 5 milioni di euro alla Diocesi di Brescia per il programma di iniziative a sostegno delle famiglie e delle parrocchie in difficoltà. L'intervento della banca confluisce nei fondi istituiti dal vescovo di Brescia mons. Pierantonio Tremolada per rispondere alle emergenze generate dall'epidemia Covid-19 ai quali contribuiscono i privati, la Caritas Diocesana e i presbiteri.

Il programma ha come destinatarie le famiglie in difficoltà e oltre 470 parrocchie e prevede servizi di accompagnamento agli anziani e alle persone sole, sostegno alle famiglie con situazioni di disagio economico o con soggetti diversamente abili o malati, formazione igienico sanitaria sul territorio, attività ricreative per giovani e ragazzi e altre iniziative realizzate dalla parrocchie. «Insieme alla Diocesi di Brescia intendiamo contribuire concretamente al rafforzamento del programma che va a beneficio delle fasce deboli e delle famiglie in difficoltà», afferma Carlo Messina, ceo e consigliere delegato di Intesa Sanpaolo.

«Non posso che esprimere tutta la mia personale riconoscenza a questo gesto inatteso di Banca Intesa Sanpaolo che ci offre la possibilità di dare una risposta immediata ai tanti bisogni delle nostre comunità» ha commentato il vescovo. «È vero, sono innumerevoli e gravi le urgenze che ogni giorno si presentano e aumentano. Il virus ha colpito non solo le persone, le famiglie e le istituzioni formative e culturali, ma in profondità anche tutto l'assetto economico e imprenditoriale del Paese. Le parrocchie stanno risentendo della ricaduta negativa e dell'interruzione di ogni attività, comprese quelle pastorali e liturgiche».

Tremolada per il momento si è limitato a indicare alcuni criteri per la distribuzione delle risorse: «Seguiremo il criterio dell'uguaglianza, in modo da non creare discriminazioni, ponendo attenzione a tutte le parrocchie; il criterio della perequazione, al fine di meglio riequilibrare le disparità tra le parrocchie, ponendo un occhio di riguardo sulle comunità più in difficoltà e il criterio della solidarietà, in modo che chi ha di più possa aiutare chi ha di meno, chi meno ha patito le conseguenze dell'epidemia possa dare una mano alle realtà economicamente in maggior sofferenza».

 

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