Avviamento al lavoro nel Bresciano: pratiche in costante calo da oltre un anno

Dopo il rialzo del 2021, seguito alla pandemia, il mercato è tornato in una fase di stallo
Contratto di lavoro (simbolica) - © www.giornaledibrescia.it
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È in flessione la dinamica del mercato del lavoro bresciano, nel 1° trimestre 2023, rispetto allo stesso periodo del 2022. Nel primo trimestre di quest’anno sono state avviate al lavoro 50.867 persone, 3.278 in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari al -6%.

Ovviamente si riducono anche le pratiche di avviamento al lavoro, che in tempi di precarietà, possono essere più di una nel trimestre per la stessa persona. Queste si riducono, sempre nel confronto tra i due primi trimestri, di 4.739 unità, pari al -7,9%. Niente di drammatico, di questi tempi.

Riflessione

Ma uno sguardo ai dati degli ultimi trimestri del 2022 sollecita qualche elemento di riflessione, poiché il numero degli avviamenti al lavoro, ovviamente rispetto allo stesso trimestre del 2021, risulta costantemente in calo. In altri termini se nel 1° trimestre del 2022 le persone avviate al lavoro superavano nettamente quelle dello stesso periodo del 2021, dalla primavera il confronto segna sempre dati negativi. Poca cosa nel 2° trimestre (-674 persone, -1,3%) ma lo scarto aumenta nel 3° (- 4.112 persone, -7,1%) e si allarga nell’ultimo trimestre dell’anno, dove il gap rispetto allo stesso periodo del 2021 è di 8.350 persone avviate al lavoro in meno, pari al -17,4%.

Riassumendo, sono quattro trimestri consecutivi che, dopo la ripresa post pandemia, risulta in riduzione il numero delle persone avviate al lavoro. Certamente il dato, elaborato e diffuso da Sistal - Regione Lombardia va analizzato nel dettaglio, considerando anche le cessazioni e le trasformazioni dei rapporti di lavoro. Ma, inequivocabile, resta il fatto che, dopo il prevedibile rimbalzo nel 2021, che arriva sino al 1° trimestre del 2022, c’è una riduzione degli ingressi nel mercato del lavoro bresciano negli ultimi tre trimestri del 2022 e ancora nel primo del 2023.

Tornando all’analisi dei dati relativi al 1° trimestre 2023, la riduzione lascia inalterato, nel confronto con lo stesso periodo del 2022, il rapporto tra maschi (59,1%) e le femmine (40,9%), con uno scarto modesto rispetto all’anno precedente, quando le donne rappresentavano il 41,6% degli avviamenti. Sostanzialmente invariato anche il rapporto tra i cittadini italiani e i migranti poiché nel 1° trimestre 2023 i lavoratori «nostrani» rappresentano il 66,7% del totale, a fronte del 67% delle persone avviate al lavoro, nello stesso periodo del 2022. Gli «stranieri» costituiscono un terzo del totale delle persone avviate al lavoro in Provincia nel primo trimestre dell’anno.

Idati

Come di consueto dalle elaborazioni dei dati riferiti alle pratiche amministrative, gli avviamenti al lavoro ricaviamo alcune informazioni più dettagliate. La riduzione del numero delle pratiche di avviamento al lavoro interessa tutte le classi di età. Gli under 35 anni, nel 1° trimestre 2023, costituiscono il 48,6% del totale a fronte di una quota analoga nel 2022 (48,7%) mentre, pur rimanendo elevata, si riduce di un punto percentuale, dal 19,3% al 18,2%, la quota delle persone over 50 anni avviate al lavoro.

La riduzione del numero delle persone avviate al lavoro in quattro trimestri consecutivi è un dato che impone una riflessione. Da un lato l’incremento degli avviamenti al lavoro a part time, uno su quattro, elemento di ulteriore precarizzazione e dall’altro il trend positivo delle trasformazioni dei rapporti di lavoro dal tempo determinato al contratto a tempo indeterminato.

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