Autobus fantasma e ritardi: il flash mob di protesta dei passeggeri della Bassa

Arianna Colzi
I cittadini chiedono che un loro portavoce possa partecipare alla riunione tra gli enti e Arriva il 14 dicembre
La protesta dei pendolari della Bassa Bresciana - Foto © www.giornaledibrescia.it
La protesta dei pendolari della Bassa Bresciana - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Si sono ritrovati dietro al centro commerciale Freccia Rossa alcuni cittadini della Bassa Bresciana (soprattutto originari di Quinzano, Barbariga e Longhena) che ogni giorno prendono gli autobus di Arriva per recarsi a scuola o a lavoro in città. O meglio, che vorrebbero prendere perché da anni ormai-  anche se negli ultimi mesi il problema si è intensificato -  le corse saltano senza preavviso, rendendo impossibile la vita di studenti o lavoratori.

La protesta doveva tenersi davanti alla sede del Tpl in via Marconi ma si è poi spostata davanti alla fermata di Arriva, perché proprio l'agenzia che gestisce il servizio è l'oggetto delle loro lamentele.

Il flashmob di protesta - Foto © www.giornaledibrescia.it
Il flashmob di protesta - Foto © www.giornaledibrescia.it

«Il Tpl secondo noi ha fatto poco niente: si stanno muovendo solo ora che la gente si sta ribellando. Quello che chiediamo è che un nostro rappresentante venga convocato per la riunione del 14 dicembre che vedrà i sindaci e i rappresentanti delle due aziende per il trasporto pubblico a confronto sul tema», dice Imma Lascialfari, portavoce della protesta.

«L'Arriva risponde che provvederà per poi incolpare i troppi autisti in malattia per il mancato servizio. Ha fatto la stessa cosa durante il periodo della pandemia quando apparentemente gli autisti sembravano essere tutti no vax, pertanto non in servizio, ma la realtà era che, a quanto dicono gli autisti stessi, solo 5 di loro erano non vaccinati», prosegue Lascialfari.

I disagi causati dai disservizi sono sempre di più - Foto © www.giornaledibrescia.it
I disagi causati dai disservizi sono sempre di più - Foto © www.giornaledibrescia.it

I manifestanti promettono di rivolgersi alla Procura per interruzione di pubblico servizio e alla Guardia di Finanza «viste le continue lamentele di mancanza di fondi: chiederemo di verificare cosa c'è che non va».

I disservizi non vengono comunicati sul sito di Arriva: per questo i pendolari non possono organizzarsi se non all'ultimo secondo. Un servizio che non aiuta nemmeno le persone con disabilità: Paola è ipovedente e può recarsi al lavoro solo con i mezzi pubblici. «Io non ho la patente e non posso prenderla, quindi necessito di un servizio che funzioni e che faciliti l'ingresso anche per le persone con disabilità. Vorrei delle risposte subito, non il 14 dicembre».

«Non sappiamo più cosa dobbiamo fare. Questo è un mancato servizio ai cittadini, soprattutto a fronte dei 500/600 euro di abbonamento annuale che continuiamo a pagare», è il coro che si leva unanime al flash mob dietro al Freccia Rossa.

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