Auto elettrica, il futuro sarà fare il pieno a domicilio

A2A pronta a installare nuove colonnine, la Loggia punta sulle prese ad hoc in condomini e abitazioni
In città sono 19 le colonnine installate, in arrivo altre dieci - Foto © www.giornaledibrescia.it
In città sono 19 le colonnine installate, in arrivo altre dieci - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Per ora è una nicchia. Poche centinaia di auto (288 a fine 2018) in una provincia che vede circolare 800mila macchine, quasi una per ciascun adulto. Ma il futuro della mobilità sarà (anche) elettrico. Non spariranno i motori a scoppio. Ma si stima che nei prossimi 20 anni le auto elettriche saranno il 25% del totale. Il boom è previsto dal 2023 in poi, quando a disposizione vi saranno 140 modelli full electric.

Brescia fu per certi versi preveggente, con il progetto «Spinotta», anni ’90. Ora la sfida è duplice: per le case automobilistiche offrire auto affidabili (l’autonomia resta il grande nodo) a costi abbordabili; per la pubblica amministrazione mettere a disposizione l’infrastruttura di ricarica. A Brescia nel 2010 è partito il progetto e-moving, portato avanti da A2A. Ma ora l’obiettivo è portare i sistemi di ricarica a domicilio, in modo che chi ha un’auto elettrica possa fare il pieno a casa. Come nel Nord Europa. Dove, ha spiegato Riccardo Fornaro di A2A Energy Solutions, il 70-80% è rappresentato da sistemi di ricarica privata.

Lo scenario è emerso al convegno «Mobilità sostenibile: l’esperienza A2A nei Comuni di Brescia, Cremona e Bergamo», evento inserito nel palinsesto della Settimana europea della mobilità sostenibile. «A breve potenzieremo la rete delle colonnine di ricarica e installeremo prese nei parcheggi - ha spiegato l’assessore Federico Manzoni - ma non si può pensare di disseminare la città con centinaia di colonnine. Secondo noi bisogna investire nella ricarica domestica».

Il 31 maggio il Consiglio comunale ha approvato una mozione che, oltre ad invitare il sindaco ad aderire alla Carta metropolitana della mobilità elettrica, prevede una puntuale modifica al regolamento edilizio. In sostanza tutti i nuovi edifici (con almeno 10 appartamenti) e gli immobili oggetto di ristrutturazione dovranno avere la predisposizione all’allaccio di strutture di ricarica. In questo caso non colonnine, ma prese inserite nel muro (wall box).

«Servono prese e linee dedicate - ha spiegato l’ing. Massimo Trioni di A2A - gli impianti domestici non sono dimensionati per un uso continuativo e prolungato». La cosa migliore sarebbe installare un contatore ad hoc. Poi si possono prevedere una o più postazioni per la ricarica condominiale (se più condomini sono interessati) o wall box sul singolo posto auto o garage. Andrà trovata la soluzione migliore caso per caso. Quel che è certo è che tutti i sistemi di ricarica garantiscono energia verde al 100%, ottenuta solo da fonti rinnovabili.

Se il pieno si farà a casa, di notte, con una ricarica lenta, andrà però garantita una rete sul territorio. Lo scorso maggio A2A ha già rinnovato le 19 colonnine sparpagliate per la città. Si tratta di strutture «Quick Charge», ciascuna con 4 prese, due da 3,6 kW (come quelle di casa, 4-6 ore per la ricarica all’80%), due da 22 kW (un’ora per la ricarica all’80%). Ora si sta lavorando per rinnovare la piattaforma informatica.

Entro l’anno saranno installate altre quattro colonnine, tre Quick Charge e una Fast, da 50 kW, in grado di ricaricare l’auto in mezz’ora. Inoltre la collaborazione tra A2A Energy Solutions e Brescia Mobilità ha portato alla firma dell’accordo per l’installazione di prese di ricarica in alcuni parcheggi in struttura, Vittoria, Stazione, Ospedale, Mercato e Fossa Bagni, oltre a una colonnina nella sede di via Magnolini per le auto di servizio.Mobilità sostenibileLe prospettive del trasporto cittadino

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