Armi nucleari, il mondo cattolico chiede il bando dall’Italia

Un documento richiama gli appelli del Papa, la Costituzione e il Trattato dell’Onu
Anche nella base militare di Ghedi sono custodite armi atomiche - Foto © www.giornaledibrescia.it
Anche nella base militare di Ghedi sono custodite armi atomiche - Foto © www.giornaledibrescia.it
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L’appello al mondo politico locale e nazionale è «di attivarsi affinché il nostro Paese ratifichi il Trattato Onu di proibizione delle Armi Nucleari; dal territorio del nostro Paese siano eliminate tutte le armi nucleari che vi sono stanziate; siano sospesi i lavori di ampliamento della base di Ghedi».

Il documento, sottoscritto da sacerdoti ed esponenti del mondo cattolico bresciano, è stato diffuso in occasione della Giornata della Pace del 1° gennaio 2021, e si richiama ad encicliche storiche, a messaggi inviati anche recentemente dal Pontefice e alla Costituzione.

«Oggi nel mondo vi sono circa 14mila testate nucleari - ricorda il testo - e nuove armi ancora più devastanti sono in fase di sviluppo. A tali programmi militari sono destinate enormi risorse finanziarie che in questo modo vengono sottratte al loro uso per l’istruzione, la sanità, l’ambiente, lo sviluppo dei popoli più poveri (...) spreco di denaro che risulta oggi ancora più scandaloso alla luce della pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo».

Il documento ricorda poi la presenza nucleare in Italia: «nelle basi di Aviano e di Ghedi sono presenti ordigni nucleari (B61), una quarantina circa. E nella base di Ghedi si stanno ampliando le strutture per poter ospitare i nuovi cacciabombardieri F35, ognuno dal costo di almeno 155 milioni di euro, in grado di trasportare nuovi ordigni atomici ancora più potenti (B61-12). Il nostro Paese si è impegnato ad acquistare 90 cacciabombardieri F35 per una spesa complessiva di oltre 14 miliardi di euro».

Presenza «in contrasto con la Costituzione là dove, nell’art. 11, afferma che "l’Italia ripudia la guerra"» e «con il Trattato di non proliferazione al quale l’Italia ha aderito nel 1975». Il documento (integrale sul sito www.giornaledibrescia.it) è stato già firmato da don Alfredo Scaratti, Andrea Franchini, Angelo Onger, Anna Scalori, Anselmo Palini, Dante Mantovani, don Fabio Corazzina, don Gabriele Scalmana, Giorgio Zubani, padre Girolamo Miante, Giuliana Sberna, Luigi Manfè, padre Mario Menin, Mauro Scaroni, Rosalba Panaro, don Umberto Dell'Aversana, Urbano Gerola. Ulteriori adesioni vanno inviate entro il 21 gennaio ad Anselmo Palini (palini.anselmo@gmail.com) o Andrea Franchini (famigliafranchini@gmail.com).

 

 

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