Aria malata, la Loggia si prende 24 ore per decidere che fare

Dopo sette giorni consecutivi di concentrazioni di pm10 oltre i limiti il Comune rinvia di 24 ore la decisione sulle contromisure
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Tutto rinviato di 24 ore. Dopo sette giorni consecutivi di concentrazioni di pm10 oltre i limiti, con annessi livelli preoccupanti di pm 2,5, il Comune di Brescia ha deciso di prendere tempo per decidere le misure da adottare.

In un comunicato arrivato nel pomeriggio, la Loggia spiega di essere «in costante contatto con Regione Lombardia» e che «nelle prossime 24 ore comunicherà le misure adottate».

Il problema pare essere legato al meteo. In condizioni normali le limitazioni previste dal protocollo della Regione scatterebbero dopo sette giorni consecutivi di smog oltre i limiti, ma con la perturbazione in arrivo l’Arpa prevede condizioni favorevoli alla dispersione degli inquinanti. Il problema, insomma, si risolverebbe con vento e pioggia. 

A Brescia, in particolare, la centralina del Broletto ha rilevato ieri 192 microgrammi di pm10 per metro cubo d’aria. Si tratta del valore più alto raggiunto nella nostra provincia, seguito dai 187 microgrammi di Sarezzo e dai 132 di Rezzato. 

Nella nota, la Loggia parla di «repentino aumento delle polveri fini» ma, scorrendo i dati recenti, si vede come gennaio abbia collezionato, al Villaggio Sereno, 18 giorni complessivi di aria fuori norma. Il limite massimo annuale consentito dalla Ue, lo ricordiamo, è di 35 giorni.

Sempre il Comune ricorda nella nota che «le province lombarde della bassa pianura che hanno aderito al protocollo di collaborazione per il miglioramento della qualità dell'aria hanno attivato le misure emergenziali di primo livello da diverso tempo. Cremona, Lodi, Milano e Pavia hanno infatti, raggiunto in precedenza i sette giorni consecutivi di esuberi». Per quanto riguarda Brescia, invece, non resta che aspettare. 

 

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