Alpini, oggi a Flero la grande sfilata con duemila penne nere

Ieri l’«antipasto» con l’adunata al parco e le emozionanti note dalla fanfara Valchiese
Le Penne nere verso il monumento dei Caduti - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le Penne nere verso il monumento dei Caduti - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Un antipasto di quello che sarà oggi il fulcro, la portata principale di un evento particolarmente atteso. A Flero è cominciata ieri la due giorni che accoglierà la grande adunata sezionale degli Alpini di Brescia: quest’anno è stato scelto il paese dell’hinterland, che festeggia anche il novantesimo compleanno del gruppo locale. Una doppia festa quindi per le penne nere. E già ieri si è entrati nel vivo delle celebrazioni, con l’adunata al parco Dino Decca e la sfilata verso il monumento dei caduti. Qui è stata grande l’atmosfera creata dalla fanfara «Valchiese», che con le sue note e con i suoi tradizionali canti ha sottolineato alcuni momenti toccanti.

«Per noi è un onore ospitare questa adunata, che si sarebbe dovuta tenere due anni fa ma che a causa del Covid è stata rimandata - ha commentato il sindaco Pietro Alberti -: per il gruppo di Flero è poi un’occasione per festeggiare i 90 anni dalla sua fondazione. Sempre al servizio della comunità, in prima linea per dare una mano».

Festa in paese

In sala consiliare Carmelo Burgio, Pietro Alberti e Massimo Cortesi - Foto © www.giornaledibrescia.it
In sala consiliare Carmelo Burgio, Pietro Alberti e Massimo Cortesi - Foto © www.giornaledibrescia.it

Centinaia di penne nere si sono ieri ritrovate, festeggiando con la gioia di stare insieme: per oggi sono attesi quasi duemila alpini, che contribuiranno ad animare il paese e a rafforzare i legami tra i vari gruppi. Ieri c’è stata anche la presentazione del libro «Battaglioni alpini dai nomi bresciani», del generale Carmelo Burgio, Comandante interregionale Carabinieri Podgora con giurisdizione su Lazio, Toscana, Marche, Sardegna e Umbria, veterano in Libano, Bosnia, Albania, Iraq, Afghanistan: ha effettuato oltre 700 lanci con paracadute con tecnica della caduta libera.

«Ci si potrebbe chiedere come mai un Carabiniere ha deciso di scrivere un libro sulla storia degli alpini - ha spiegato il generale -: forse per avere anche quel distacco necessario quando si parla di eventi storici. Per togliere aggettivi, o parole come eroismo e gloria, perché soprattutto fra le due guerre mondiali siamo stati imbevuti di questo tipo di retorica. Chi ha combattuto è stato sotto il fuoco nemico lo sa bene: nella guerra non ci sono miti o eroi, si cerca di sopravvivere, tornare a casa e si fa di tutto per salvare le persone sotto al proprio comando». Stamattina la grande festa con la sfilata alle 10, poi la messa a 11.15, il pranzo e nel pomeriggio l'ammainabandiera.

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