All’asta l’eliporto del Crystal Palace, ma la pista (mai usata) non è a norma
Qualche elicottero, sul tetto del grattacielo simbolo di Brescia Due, ci è anche atterrato. Un paio di ministri in visita a Brescia, negli anni Novanta. O il nuovo Agusta di Finmeccanica, per il filmato istituzionale di lancio del modello. Ma l’eliporto del Crystal Palace non è mai entrato veramente in funzione.
Il motivo? Non è a norma: non ha mai ottenuto le autorizzazioni necessarie dall’Enac (l'Ente nazionale aviazione civile, che disciplina il volo privato e commerciale in Italia, ndr) e non ha le strutture di sicurezza per garantire l’operatività della piattaforma. Il prossimo 22 febbraio l’eliporto andrà all’asta per la quarta volta. Il prezzo base è fissato a 56.250 euro. Ma è quasi certo che non arriveranno offerte. Per lo meno non per farne un eliscalo.
La storia
Il Crystal Palace è stato inaugurato il 26 giugno 1992. Progettata dall’architetto Bruno Fedrigolli (dopo non poche revisioni del disegno originario) la struttura è alta 110 metri e ospita 27 piani di uffici e servizi. Sul tetto - dopo due piani di locali tecnici - è stato realizzato un eliporto: un'elisuperficie a forma circolare con 26 metri di diametro posata su una struttura in acciaio che sormonta il grattacielo. Questa tipologia di piattaforma «è l’unica costruzione del genere esistente, non solo a Brescia o in Lombardia, ma anche in Italia» spiegava una perizia. O, almeno, era così nel 2009, anno in cui è stato redatto il documento tecnico.
La gara
Non è però mai stata completata. È quindi rimasta inutilizzata e, a seguito di una procedura esecutiva del 2007 promossa dalla Ras Assicurazioni, è stata pignorata alla proprietà, la Elifly di Esine. Da allora si sono contati già tre tentativi di mettere all’asta l’eliporto (nel 2012, 2013 e 2016), tutti andati a vuoti. Ora tocca al quarto. Il valore base è passato dai 90mila euro del 2012 agli attuali 56.250. Le offerte dovranno essere depositate le offerte entro le 12 del 21 febbraio, con tetto minimo fissato a 42.187,50. È ammessa solo la modalità telematica. All’asta ci sono anche 8 posti auto interrati: siamo al settimo tentativo e il prezzo base è passato dai 25mila euro per ciascun posto auto (2012) agli attuali 4.606 euro. La data della gara è fissata per le 11.30 del 22 febbraio.Le perizie
Di certo la vicenda dell’eliporto resta intricata, anche per la battaglia di perizie che l’accompagna. La piastra, scriveva nell’aprile 2009 l’architetto Gaetano Bertolazzi, «risulta essere sprovvista delle necessarie autorizzazioni all’esercizio dell’attività» per cui «è una struttura inagibile e inutilizzabile». Un uso diverso o una trasformazione della struttura viene giudicata «improponibile». Da qui una stima del valore dell’elisuperficie di (soli) 20mila euro. Nel giugno del 2009 arriva però una seconda perizia, firmata dall’architetto Enzo Micheletti che invece vede nell’eliporto una struttura di valore, «un punto di atterraggio nel cuore della città». Certo, «per rendere utilizzabile la piattaforma per il servizio elicotteri sono necessarie le autorizzazioni previste dalla legge (attualmente mancanti)». E vanno realizzate alcune struttire, la rete antincendio con le relative pompe, la messa in sicurezza delle scale di accesso, ora elicoidali, l’estensione delle reti orizzontali di sicurezza ai bordi della piattaforma, le segnalazioni ottoche e altre opere previste dalla normativa. Operazioni il cui costo viene stimato in 160mila euro. La stima della nuova perizia valuta così il valore dell’eliporto in 640mila euro (lavori di adeguamento compresi).
Nel 2010 arriva la controperizia: «La piastra destinata ad eliporto non è utilizzabile e mai lo sarà: trattandosi di eliporto su fabbricato dovrebbe essere dotato di idonea struttura di raccolta del cherosene». Ma anche vasche antincendio e cannoni per lo spegnimento. Insomma, la spesa «sarà molto superiore a 160mila euro» ragion per cui, posto sul mercato, «questo eliporto, come tale, non ha praticamente valore stante l’onerosità delle opere di adeguamento».
Dopo 13 anni l’adeguamento pare ancora più complesso. Non c’è un aggiornamento delle vecchie perizie, ma si stima che per adeguare la struttura servire una cifra attorno ai 350mila euro. Resterebbe però la probabile contrarietà dei condomini del Crystal (gli attuali proprietari sono una settantina), per un’attività che comunque si porta dietro qualche rischio. Più che per far atterrare gli elicotteri la piastra potrebbe essere utilizzata per pubblicità, video e spot. Si vedrà.
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