Alla Rsa i disegni degli ospiti sono «invisibili», le emozioni no

Veronica Sberna della Laba sta svolgendo un progetto di arteterapia nella casa per anziani di Mazzano
Alcuni ospiti della Rsa alle prese con gli acquarelli - © www.giornaledibrescia.it
Alcuni ospiti della Rsa alle prese con gli acquarelli - © www.giornaledibrescia.it
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Succede che le esistenze, più o meno lentamente, possanno farsi nebulose, che il nostro vivere, fatto di ricordi, di certezze, di quotidianità scandite da una certa ruotine, complice l’avanzare degli anni, possano perdere di robustezza, e vedere i confini divenire fragili. Ma c’è un sentire che è capace di andare oltre, perché le emozioni si sentono, sotto la pelle, nelle vene, e il loro scorrere può valicare i limiti che il tempo e le difficoltà tentano di erigere. E allora si può provare a farle emergere.

Come sta succedendo alla casa di riposo Fiorini di Molinetto di Mazzano, dove, con il mese di settembre, ha debuttato il progetto di arteterapia «disegni invisibili», con l’arteterapeuta Veronica Sberna. «Si tratta di un percorso esperienziale - spiega Sberna - che unisce l’ambito artistico a quello pedagogico e che vede l’arte farsi strumento per un esito mentale, per veicolare i flussi emotivi ed emozionali».

«Con la scelta della tecnica dell’acquarello - continua arteterapeuta -, che a livello pittorico si avvicina a quella che è la situazione mentale degli utenti, un poco annebbiata, si va ad imbastire una mediazione tra la difficoltà di verbalizzare e la necessità di smuovere ed esprimere le emozioni». Il progetto, che Sberna ha redatto in seno alla sua tesi che chiuderà un master in Arteterapia alla Laba, si rivolge infatti a ospiti affetti da demenza e da Alzheimer, tra i quali vi è anche una signora ipovedente, per migliorare il momento presente, accrescere l’autostima e favori interazione e comunicazione, nonché per agire sulla sfera emotivo-affettiva.

«Attuato all’interno di un’aula protetta, e calibrato con la supervisione di una psicologa - chiosa l’arteterapeuta - il processo guarda anche al vissuto dei singoli, e diventa un momento tutto loro, durante il quale emergono personalità ed emotività. Per riscontri già positivi, e l’entusiamo dei partecipanti».

 

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