Alcol, droghe, uso del telefono: il numero di incidenti continua a crescere nel Bresciano

«Alcol, velocità e uso scorretto del telefono». Non ha dubbi la vicequestore Federica Deledda, bresciana, comandante della Stradale di Cremona e ai vertici anche di Roadpol la rete europea di collaborazione tra le polizie stradali nell’indicare quelle che sono le principali cause degli incidenti stradali e quindi anche della crescita, superiore al 20%, delle vittime della strada tra lo scorso anno e questo.
Erano state infatti 44 le vittime al 3 ottobre del 2021 mentre sono diventate 55 al 3 ottobre 2022, salite poi a 57 con le due vittime registrate negli ultimi giorni.
La comandante è sulla strada tutti i giorni, tratta centinaia di incidenti ogni anno e supervisiona le migliaia di sanzioni che le pattuglie su strada sono costrette a comminare a chi viola le regole. Ieri mattina, parlando agli studenti nell’ambito della tappa bresciana del pullman azzurro, il progetto di sensibilizzazione alla sicurezza stradale itinerante promosso dalla Polizia Stradale e per cui la poliziotta bresciana è referente nazionale, però ha scelto di puntare sul fine ultimo di tutto: «Al centro c’è sempre la protezione del valore della vita - ha spiegato -. Anche perché siamo stanchi di tutti gli incidenti che avvengono ogni giorno». Il messaggio. E purtroppo sono tanti, troppi quelli mortali. «L’obiettivo è far riflettere i nostri interlocutori utilizzando un linguaggio chiaro, e adeguato alla persona che abbiamo di fronte, nel dare informazioni sui modi virtuosi di guidare, ma bisogna trovare una molla emozionale come ricostruzioni di incidenti o immagini particolarmente efficaci per far passare il messaggio».
Umanità, competenza, ma anche professionalità, «perché in questi anni c’è stata una crescita importante nelle competenze al servizio della sicurezza stradale e tutto quello che viene fatto è studiato, non improvvisato. Come l’utilizzo delle tecnologie, che ci consentono di svolgere rilievi sugli incidenti con più velocità: in questo modo si liberano prima le strade e si evitano altri incidenti legati alle code. Ma soprattutto permette di effettuare una ricostruzione più precisa e questo aiuta a restituire giustizia nell’attribuzione delle responsabilità a chi queste responsabilità le ha»
I dati
Le cifre diffuse nel report che Condividere la strada Onuls realizza grazie alla collaborazione della Polizia stradale e della Provincia di Brescia sono sotto gli occhi di tutti. Fino ad oggi, secondo i parametri utilizzati dalla provincia e che quindi escludono i decessi fuori dalla rete stradale aperta al traffico e registrati più di 30 giorni dopo il sinistro, si sono registrati 51 incidenti mortali che hanno portato nel complesso a 57 vittime. Ancora una volta la fascia oraria in cui si muore di più è quella della notte, 20 vittime registrate tra le 21.30 e le 6.30 del mattino anche se, fatte le dovute proporzioni, il primo pomeriggio si rivela più pericoloso dato che nella fascia tra le 12.30 e le 15.30 ci sono state 12 delle 57 vittime.
Anche per quello che riguarda i mezzi più pericolosi l’automobile rimane in cima alla lista (36 vittime), ma bisogna tenere conto del fatto che nella categoria rientrano anche le sei vittime su furgoni da meno di 35 quintali e che quindi si guidano con la patente B.
I giovani
Pesantissima dal punto di vista sociale la statistica sull’età delle vittime: tre minorenni, 22 persone con meno di 34 anni e altre 22 in età lavorativa. La stragrande maggioranza sono maschi, 47, mentre 10 sono femmine.
Dopo un periodo di decrescita costante nella prima parte del nuovo millennio, in cui si era raggiunto l’obiettivo di dimezzare le vittime della strada in dieci anni, gli ultimi periodi hanno segnato una pericolosa inversione di tendenza, anche prima della fase di congelamento forzato della circolazione stradale data dalla pandemia nel 2020 e in parte anche nel 2021. Per fortuna sono lontani i tempi delle 185 vittime del 2001 ma la crescita degli ultimi tempi impone a tutti un nuovo salto di qualità.
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