Al Supersalone due designer bresciane con «Sono tazza di te»

Le opere di Eliana Valenti e Giulia Kron Morelli in mostra fino a domenica a Casa Boschi di Stefano a Milano
  • Upside-down: l’apparenza inganna? La risposta è in una tazza
    Le due creazioni delle designer bresciane al Supersalone
  • Loop: la tazza di Eliana sul rapporto uomo-natura
    Le due creazioni delle designer bresciane al Supersalone
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«Sono tazza di te!». No, non è un errore: la pazzia questa volta non c’entra e le vere protagoniste sono proprio le tazze. Da tè, da caffè, ma soprattutto d’autore. Sono in mostra fino a domenica alla Casa Museo Boschi di Stefano, a Milano, in occasione del Supersalone per mettere in vetrina la passione, lo spirito curioso e geniale della creatività femminile che si manifesta, in questo caso, in un oggetto di uso comune ma non banale. Due idee sono bresciane. Le hanno realizzate le designer under 35 Eliana Valenti di Bedizzole e Giulia Kron Morelli di Alfianello.

Quella di Eliana, interior designer di Studio 7b laureata al Politecnico di Milano, si chiama Loop e rappresenta un «circolo continuo - racconta lei -: ho creato un cilindro in cemento con incisioni che richiamano i cerchi degli alberi e una parte concava che allude alle radici. L’opera indica infatti i giochi di forza e interazione tra natura e umanità, accostando la matericità del cemento con la forma organica delle radici di un albero modellate e realizzate in fibra di legno con la stampa 3D».

La tazza di Giulia, che ha studiato al Machina Lonati di Brescia e ha fondato la startup K-projectTeam (che si occupa di realtà aumentata e tour virtuali), ricorda una clessidra e invita a riflettere sul fatto che non sempre l’apparenza inganni. L’opera, intitolata Upside-down, racchiude due tazze in un unico oggetto in ceramica smaltata. Ed è impreziosita da un’immagine (due mani) che si vedo allo stesso modo da un lato e dall’altro. «Ho cercato di stravolgere la realtà creando due tazze in una - spiega Giulia -. In base a come ci si sveglia si può scegliere con che tazza iniziare la giornata. Ad aiutarmi in questa impresa è stata la ceramista Chiara Beschi di Brescia».

Le due designer hanno risposto volentieri all’appello degli organizzatori della mostra (l’associazione DcomeDesign e in particolare i curatori Anty Pansera e Patrizia Sacchi) «perché - spiega Eliana - mira a raccogliere fondi per finanziare corsi di ceramica a cura dell’associazione Impronte di Nova Milanese utili a reinserire nel mondo del lavoro donne disoccupate. Ciò avverrà battendo all’asta a favore della Fondazione Arché le tazze realizzate da quattordici figure d’eccezione quali ad esempio Alessandra Baldereschi, Gabriella Benedini, Caterina Crepax, Elena Salmistraro. In mostra, dicevamo fino a domenica, ci sono in tutto 65 progetti (più le 14 delle special guest) selezionate tra trecento candidature. «La call e l’esposizione - commenta la designer di Bedizzole - hanno rappresentato un’opportunità per raccontare la personalità e l’ecletticità di ciascuna donna coinvolta, permettendomi in prima persona di misurarmi con materiali e tecniche di lavorazioni differenti».

 

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