Agenti della Locale al Freccia Rossa dopo i nuovi bivacchi e il caso della 30enne incinta

Ieri c'è stato un sopralluogo della polizia negli spazi vuoti del centro commerciale, abitati da diversi senzatetto
  • Il sopralluogo della Polizia Locale al Freccia Rossa
    Il sopralluogo della Polizia Locale al Freccia Rossa
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    Il sopralluogo della Polizia Locale al Freccia Rossa
AA

Il caso della 30enne incinta che ha trovato un nuovo bivacco nei corridoi del Freccia Rossa, nonostante la chiusura dei varchi imposta dalla proprietà nelle scorse settimane, ha imposto agli agenti della polizia locale di Brescia un sopralluogo nella struttura cittadina.

Il senso era rintracciare la ragazza, già nota ai servizi sociali e seguita da alcuni associazioni di volontariato, per garantirle la corretta assistenza anche in vista del suo stato di gravidanza. «Dopo la pubblicazione del Giornale di Brescia nei giorni scorsi sono state diverse le istituzioni che sono scese in campo, tra le quali anche la Procura dei minori che ha richiesto una verifica delle condizioni di salute della ragazza. L’ipotesi era garantire la giusta assistenza e offrire una soluzione abitativa adeguata alle sue condizioni di salute» spiegano dal Comando di via Donegani.

Così ieri una squadra di agenti si è recata nella vasta struttura dei parcheggi oggi non più in uso per valutare non solo lo sgombero degli occupanti ma anche i danni provocati dalle effrazioni che si sono consumate sulle varie porte.

Gli occupanti

All’interno del parcheggio su più piani, nella parte già oggetto di intervento di chiusura nelle scorse settimane, è stata così rilevata la presenza di diverse persone di origine straniera. «Si tratta di persone che stazionano abitualmente in palazzine fatiscenti o dismesse e che passano da una settimana all’altra a queste situazioni, dove a volte la vita diventa davvero difficile e in condizioni estreme sia igieniche che sanitarie» dicono gli agenti.

Inutile raccontare di corridoi trasformati in latrine e vani scale appena ripuliti diventati in poco discariche di vario materiale organico. Un ambiente fortemente compromesso da rifiuti e avanzi di pasti consegnati ai senzatetto dalle associazioni di volontariato. Materiale in putrefazione che attiva roditori e da cui emana un odore fetido. «In questo ambiente compromesso trovano casa decine di persone. Hanno sfondato le porte, rotto le serrature e abbattuto le barre antipanico per impedire all’istituto di vigilanza che presidia la struttura di sorprendere gli occupanti durante i giri di controllo. Tante volte i vigilantes delle strutture private si sono trovati faccia a faccia con stranieri e persone alterate dall’uso di droghe e di alcolici. In questi casi siamo autorizzati a chiamare la Locale ma la struttura resta privata e le pattuglie possono fare ben poco» commenta uno degli operatori.

Nei prossimi giorni si succederanno i controlli degli agenti e delle guardie di vigilanza privata ma certamente l’ampiezza della struttura, i molti varchi aperti e i mille pertugi disponibili ai senzatetto non permetteranno di bonificare l’area.

La ricerca della 30enne

Resta però accesa l’attenzione per rintracciare la ragazza in gravidanza. Si tratta di una precisa necessità in vista delle sue condizioni e per poterle garantire il giusto supporto anche se l’ipotesi più accreditata è che la 30enne abbia appreso delle notizie di stampa del suo caso e che per questo abbia drasticamente cambiato il luogo dove passa le ore notturne. Non di meno l’intenzione è di rintracciarla e offrirle l’adeguato supporto per far fronte alle necessità quotidiane del vivere. 

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