A2A, nel 2023 alla Loggia 66,5 milioni di dividendi

Qualche anno fa sembrava un miraggio. Invece il depuratore di Valle Trompia è realtà. Sarà inaugurato il prossimo 13 dicembre, come annunciato dall’amministratore delegato di A2A Renato Mazzoncini, a Milano, nel presentare l’aggiornamento del piano industriale al 2030. E se come regalo Santa Lucia porterà ai trumplini un'infrastruttura attesa da anni, non meno generosa si annuncia la dote riservata per il 2023 alle casse della Loggia: il Comune di Brescia, infatti, dovrebbe poter contare su una cedola di circa 66,5 milioni di euro.
Il piano industriale
In dettaglio, il piano industriale prevede 16 miliardi di investimenti, di cui 5 da destinare all’economia circolare e 11 alla transizione energetica. Stralciati gli investimenti all’estero, visto il contesto economico, A2A concentrerà tutte le risorse in Italia, puntando sulle rinnovabili: solare, eolico e produzione di bioenergie da rifiuti e scarti zootecnici. «L’attuale situazione ha rafforzato la nostra convinzione sulle rinnovabili - spiega Mazzoncini -. Oggi l’Italia ha bisogno di aumentare la sua autonomia energetica e quindi le nostre fonti autoctone sono l’acqua, l’aria, il sole e i rifiuti e su quelle bisogna lavorare».

Acqua
Negli ultimi due anni il Gruppo ha già realizzato progetti per 3,5 miliardi. Tra questi il già citato depuratore di Val Trompia. «Sul ciclo idrico - aggiunge Mazzoncini - si fa fatica ad investire per l’ideologia sul tema "acqua pubblica". L’acqua è pubblica, ma la sua gestione deve essere industriale per essere efficiente». Invece in Italia ci sono ancora 1.700 Comuni che gestiscono l’acqua in proprio. Così nascono gli acquedotti colabrodo e le infrazioni europee per la mancata depurazione. In Italia la media degli investimenti pro-capite nell’acqua è di 42 euro. «Peggio di noi in Europa fa solo Malta» insiste Mazzoncini. La media europea è 90 euro, a Brescia si sale a 95-100 euro.
Ricordati i nuovi depuratori di Gavardo e Alfianello e annuncia che Santa Lucia porterà quello di Val Trompia, atteso da decenni. L’impianto realizzato a Concesio da Asvt (controllata al 75% da A2A, il resto è in mano ai Comuni triumplini) è costato circa 27 milioni di euro e consentirà di trattare le acque reflue e gli scarichi industriali, così da «salvare» le acque del Mella. Già prevista una seconda fase per potenziare l’impianto. Nel frattempo bisognerà completare il collettamento dei Comuni, risalengo la Valle fino a Lumezzane.
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Lo scenario
Intanto A2A deve fare i conti con uno scenario che non facilita gli investimenti: costi cresciuti del 30% in ogni cantiere; tassi di interesse tornati a salire; un flusso di cassa che si è ridotto, vista l’esplosione delle rateizzazioni degli utenti (8 volte quelle del 2019). Da qui la revisione del Piano nel segno della «prudenza», tornando ai 16 miliardi di investimenti previsti due anni fa, dopo i 18 ipotizzati a inizio 2022. Il focus saranno le rinnovabili: nel 2030 l’energia verde prodotta da A2A è previsto tocchi i 13 terawattora, a fronte dei 7 del 2021. Confermata anche la crescita del dividendo, più 3% ogni anno. Così, dopo una cedola di 8,24 centesimi ad azione per il 2021, per l’esercizio in corso la proposta per l’assemblea dei soci sarà di 8,49 euro. Questo vorrà dire un assegno di poco meno di 66,5 milioni per palazzo Loggia nel 2023. Meno dei 70,8 milioni incassati la scorsa primavera, ma quel dividendo era «gonfiato» dalla cedola straordinaria (0,08 centesimi ad azione) che, spiega Mazzoncini, «era straordinaria proprio perché unica, non replicabile».
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