«60 ore per la vita» taglia il traguardo della solidarietà

Si conclude la fatica dell’ultramaratoneta Giancarlo Magli: ad accoglierlo stelle dello sport
60 ORE PER LA VITA
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Dopo giorni di pioggia torna il sole che bacia la festa finale di «60 ore per la vita e per l’ambiente», la manifestazione benefica ideata per sostenere i progetti legati al progetto Raricomefranci e a Unicef.

Dieci giorni che hanno visto l’impresa dell’ultramaratoneta Giancarlo Magli (correre per 10 giorni 6 ore al giorno) e varie iniziative ideate per raccogliere fondi in favore di due realtà importanti, come ha ricordato l’assessore comunale allo Sport Alessandro Cantoni, affiancato dal consigliere Luca Pomarici.

Raricomefranci è il progetto, creato dai genitori di Francesco, morto a soli undici anni a causa di una malattia metabolica rara, che raccoglie fondi per la realizzazione di un centro di ricerca nella pediatria dell’Ospedale Civile: «Per noi l’obiettivo da raggiungere è molto ambizioso - ha detto Francesca Crea, presidente dell’associazione Saveriocrea onlus che sostiene Raricomefranci - , ma sappiamo che la generosità dei bresciani premierà i nostri sforzi per ricordare Francesco e aiutare altri bambini e le loro famiglie nel percorso della malattia». L’altro progetto è quello di Unicef «scuole di plastica riciclata»: «Trasformiamo la plastica in mattoncini - ha ricordato Gianfranco Missiaia, presidente Unicef Brescia - con i quali costruiamo scuole nel terzo mondo».

Grande festa

  • «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino
    «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino
  • «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino
    «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino
  • «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino
    «60 ore per la vita» al campo Gabre Gabric di Sanpolino

La festa finale, che si è tenuta al campo di atletica Gabre Gabric di Sanpolino con l’animazione di radio Bresciasette, ha proposto molti eventi collaterali: la staffetta dell’Asd Straleno, gli street food, le esibizioni di karate (Asd Karate Do Sho) e tessuti aerei (Fly Fit) e la presenza di testimonial dal mondo dello sport bresciano. «Invitiamo tutti a seguire, a donare e aiutare queste associazioni che lavorano per cause così importanti - hanno detto all’unisono Francesco Faraglia e Edoardo Manzi giocatori dell’An Brescia -. Lo sport è uno dei migliori veicoli che possiamo utilizzare per sensibilizzare sul tema».

Presente anche Angela Andreoli, ginnasta della Brixia Brescia e campionessa europea con la squadra italiana: «È davvero importante conoscere queste realtà e sostenerle - ha rimarcato - . Chi come noi è in salute si deve sentire in dovere di restituire questa fortuna supportando queste cause».

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