Bassa

Tutti al lavoro per sfornare la pagnotta rossa e... gentile

Su iniziativa del Comune di Gottolengo si è sviluppata una filiera locale che fa leva su un grano antico e «bio»
Nel campo. Da  sinistra  Freretti,  Salvini (Tradizioni padane),  Olini, il fornaio Bonazzoli e Tomasoni - © www.giornaledibrescia.it
Nel campo. Da sinistra Freretti, Salvini (Tradizioni padane), Olini, il fornaio Bonazzoli e Tomasoni - © www.giornaledibrescia.it
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Il grano Gentilrosso biologico è cresciuto nella terra di Luciano Olini, è stato macinato a pietra da Tradizioni Padane, la forneria Dal Faol impasta e cuoce il pane, che viene commercializzato dalle aziende bio del paese: il giovedì ora ha il profumo della pagnotta di Gottolengo.

Una filiera a km 0 con più obiettivi: «Tutelare sia il consumatore, sia i produttori del territorio, nonché sensibilizzare alla conversione al biologico. Puntiamo infatti a stimolare la nascita di altre filiere agroalimentari gottolenghesi, oltre a quella del pane. La speranza è che sia solo l’inizio», spiega l’assessore all’Agricoltura Andrea Freretti.

Il progetto, sostenuto dalla Pro Loco e incoraggiato con un contributo economico dall’Amministrazione del sindaco Giacomo Massa, è in cantiere da due anni e si è concretizzato a settembre con l’approdo del prodotto sulle tavole. Formazione. «In paese sono presenti alcune aziende bio - racconta l’assessore all’Agricoltura -. Ci hanno riferito di voler investire in una produzione a km 0. Incontravano però la difficoltà di reperire in loco materie prime biologiche. Così sono stati organizzati degli incontri informativi sul tema con gli agricoltori e gli imprenditori in genere di Gottolengo. E qualcuno si è convinto ad avviare la conversione al biologico: servono tre anni. Nel frattempo si è pensato di partire con un progetto pilota, sostenuto anche dall’Amministrazione comunale: la filiera del pane appunto».

A novembre 2016 il via con la semina del grano nel terreno della azienda Olini, che già in origine era certificata; a giugno la mietitura; poi la macinazione e le prove di panificazione: et voilà, tutti i giovedì la pagnotta è sfornata. «Il Gentilrosso è un grano antico, proteico, che garantisce un prodotto friabile per almeno tre giorni. La pagnotta contiene per il 50% questa farina», spiega il fornaio Paolo Bonazzoli.

Si acquista da Biotradizioni Padane, dal Biocaseificio Tomasoni e dalla forneria Dal Faol. «Siamo soddisfatti: inizieremo a produrla anche il lunedì - continua Bonazzoli -. Inoltre anche la farina stessa presto sarà in vendita». Appezzamento. Si sta individuando il terreno in cui crescerà il Gentilrosso per la prossima stagione. Gli imprenditori del paese intanto pensano alle altre filiere bio che potrebbero attecchire. L’aspetto della pagnotta riassume al meglio il progetto: un intreccio tra il territorio e le sue risorse in cui fa da collante un metodo di produzione sano e genuino.

 

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