Tromba d'aria nella Bassa: danni agli edifici e famiglie sfollate
Case e cascinali distrutti, decine di alberi abbattuti, tutti i pali della corrente divelti, intere muraglie crollate e alcuni tetti volati via: Bettegno è un luogo devastato dalla violenta tromba d’aria che si è abbattuta ieri pomeriggio sulla piccola frazione di Pontevico. I disastri causati dal maltempo, che fortunatamente non ha provocato né morti né feriti, sono innumerevoli. Una dozzina gli edifici coinvolti secondo i primi sopralluoghi: due cascine e una decina di case. E diverse famiglie rimaste per ora senza un tetto.
L’abitazione di Sergio Gandaglia è tra quelle che ha subito i danni più ingenti ed è stata dichiarata inagibile. «C’era il temporale - racconta -: mia moglie era fuori a ritirare i panni stesi sotto al portico. Per fortuna sono uscito: in quel momento ho visto una pianta cadere e ho sentito un vento fortissimo. Ho capito subito: non ci ho pensato due volte e, dopo averla afferrata per il braccio, l’ho portata in casa. Se non lo avessi fatto sarebbe morta: era un imbuto, non vedevi più nulla, volava tutto. Quando siamo usciti tutto era distrutto. Anche l’auto che avevo appena comprato è finita sotto cumuli di macerie». Miracolato anche un altro pontevichese che, trovandosi poco distante dalla tromba d’aria, è riuscito a salvarsi nascondendosi sotto a un tavolo di ferro che si trovava nel cortile interno della sua cascina.
Anche Palazzo Martinoni, dimora del conte, è tra le strutture che hanno subito la furia del maltempo. «La tromba d’aria - spiega l’ingegnere Francesco Marra, il funzionario dei Vigili del fuoco intervenuto sul posto - ha causato i danni maggiori in particolare a due cascinali: in uno è crollato il porticato antistante la casa e l’altro ha registrato danni nella corte interna. Da un primo sopralluogo sono una dozzina i fabbricati colpiti dalla tromba d’aria e sei presentano danni alla copertura. Tutta la frazione è senza energia elettrica, ma i tecnici sono al lavoro per risolvere la situazione. Come Vigili del Fuoco stiamo facendo il punto della situazione con gli altri enti presenti, Provincia e Comune, per programmare il da farsi».
Sul posto, oltre a sette squadre dei Vigili del Fuoco, una arrivata anche da Cremona, sono intervenuti i volontari della Protezione civile. A dare una mano anche il sindaco di Pontevico Alessandra Azzini e a portare conforto alle famiglia, entrando casa per casa, c’era il parroco, monsignor Federico Pellegrini. «In questo drammatico evento che ha stravolto la tranquilla comunità di Bettegno fortunatamente non ci sono stati né feriti né morti - dice il sindaco Alessandra Azzini -. Come Amministrazione vedremo il da farsi, ma pensiamo di chiedere lo stato di calamità. Forza Bettegno, ci rialzeremo più forti di prima».
Uno scenario a dir poco surreale quello che si presentava a chi ieri arrivava a Bettegno per dare una mano. Tra lacrime, sospiri e incredulità in molti si erano già rimboccati le maniche e, ancora prima dell’arrivo dei soccorsi, avevano già iniziato a darsi da fare. «Il disastro è evidente - questo il commento di monsignor Pellegrini - e colpisce al cuore tutta quella che è la vita delle persone. Davanti a una simile tragedia non dobbiamo però perdere la speranza: i mattoni si possono costruire, rifaremo Bettegno più bello di prima. Quando tutto questo sarà solo un triste ricordo, e tutti riavranno le loro case, verrò io a benedirle una a una».
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