Stuprata al parco: «Tutto è iniziato con quell'accendino...»
«Mi hanno chiesto l’accendino e quando non hanno voluto ridarmelo ho iniziato ad avere paura». Il momento, poco dopo le 23 di lunedì sera, in cui è iniziato il suo incubo. Quello di Veronica - il nome è di fantasia - la ragazza di 22 anni che si trova davanti tre persone. Che la trascinano nel parco pubblico del paese e la violentano.
La giovane di Chiari, vittima di stupro ad inizio settimana nel buio del Parco delle Rogge, affida a Facebook, sollecitata, la sua versione dei fatti, così come l’ha raccontata ai carabinieri prima e al sostituto procuratore Ambrogio Cassiani poi. Parole messe a verbale.
Quello stesso verbale che assieme ai primi elementi raccolti dagli investigatori dell'Arma, ha convinto il gip che - pur non convalidando il fermo a carico dei tre, non ravvisando il pericolo di fuga - ha disposto che i tre richiedenti asilo pakistani rimanessero in carcere per il prosieguo delle indagini.
Nel frattempo a Chiari si invocano - e sono annunciati - più controlli da parte delle forze dell'ordine.
Il racconto della 22enne sull'edizione del Giornale di Brescia in edicola oggi, sabato 15 ottobre, scaricabile anche da qui
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