Bassa

Sono guai a Cigole e Pavone: in mille rimasti senza medico

Un supporto è previsto solo due giorni a settimana. Problemi anche nella vicina Pavone
CIGOLE SENZA MEDICO
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Anche gli abitanti di Cigole e di Pavone del Mella devono fare i conti con la carenza dei medici di medicina generale. E di conseguenza si moltiplicano per i pazienti, soprattutto per quelli più fragili, i disagi che tale assenza comporta. La cessazione per pensionamento dall’attività, a partire dal 1° agosto, del dottor Tomaso Pietro Sozzi, sta infatti causando lamentele e disagi, dal momento che non si può contare sull’entrata in servizio di un nuovo medico a breve-medio termine.

Subito i sindaci dei due comuni interessati, Marco Scartapacchio di Cigole e Maria Teresa Vivaldini di Pavone del Mella, si sono rivolti ai vertici di Ats per avere indicazioni: quasi mille i cittadini interessati dalla mancanza del medico di base, dal momento che i restanti due medici operanti su Cigole e Pavone del Mella (rispettivamente Enrico Provenzi Alunni e Vincenzo Annarumma) non hanno la possibilità numerica di poter accettare tutti i pazienti del dottor Sozzi, lasciando una grossa fetta di popolazione nella condizione di non avere un medico con ambulatorio sul territorio comunale. 

Nei giorni scorsi si è tenuta in municipio a Cigole una riunione urgente e straordinaria alla presenza dei due sindaci, di tutti i medici afferenti l’ambito e dei rappresentanti dell’Ats. Si è quindi trovata temporaneamente una soluzione: il medico Emilio Sozzi (peraltro fratello del dott. Tomaso Sozzi e operante anche a Milzano e a Pralboino) aprirà attività di ambulatorio anche a Cigole per un giorno alla settimana. Lo stesso farà la dott.ssa Miria Soregaroli che eserciterà anche a Pavone del Mella per un giorno alla settimana (oltre a Pralboino). Una soluzione-tampone, ovviamente, che tuttavia permette la presenza sul territorio di Cigole, almeno un giorno alla settimana, di un medico aggiuntivo (Emilio Sozzi) e nel comune limitrofo (a pochissima distanza raggiungibile anche con la pista ciclopedonale) di un ulteriore medico (dott.ssa Soregaroli). «Nella speranza – confidano i due primi cittadini – che quanto prima si possa trovare una soluzione definitiva a questo problema».

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