Bassa

Risarcimento di 22mila euro per l'ex vigilessa di Bagnolo Mella

Il Comune aveva congelato l’assunzione di Basma Bouzid per l’indagine sul concorso per ottenere l’incarico a Bagnolo Mella
Basma Bouzid era vigilessa a Bagnolo Mella - © www.giornaledibrescia.it
Basma Bouzid era vigilessa a Bagnolo Mella - © www.giornaledibrescia.it
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Ora c’è una cifra. E una procedura amministrativa per erogarla. Al termine della conciliazione infatti il giudice del lavoro ha fissato in 22mila euro il risarcimento dovuto dall’amministrazione comunale di Bagnolo Mella a Basma Bouzid. Una somma che costituisce un debito fuori bilancio e che la Giunta Sturla ha approvato in Consiglio comunale.

Una cifra fissata per chiudere l’iter legale avviato dal commissario Bouzid, attualmente in forza al comando di Polizia Locale di Cologno Monzese, per vedersi riconoscere gli stipendi e le indennità legate alla mancata assunzione nel periodo da aprile 2019 a dicembre 2019. «Il commissario Bouzid - spiega il vicesindaco Cristina Almici - chiedeva un risarcimento di poco meno di 30mila euro per la mancata assunzione e quindi il mancato riconoscimento delle indennità di funzione e l’incarico come posizione organizzativa».

La causa avrebbe comportato tempi lunghi e spese legali alte e il magistrato, pur non entrato nel merito della questione, ha proposto una conciliazione consigliando di chiudere «con un risarcimento di 22 mila euro omnicomprensivi degli oneri e delle spese legali».

Il procedimento

La vicenda, ricordiamo, risale al 2019, quando il Comune di Bagnolo Mella decise di sospendere l’assunzione della Bouzid, prima in graduatoria per il posto di comandante della polizia Locale, proprio perché direttamente coinvolta in un procedimento penale relativo a quel concorso. Il contratto venne firmato solo in seguito, quando arrivò l’ordinanza dal Tribunale di immediata assunzione. «È evidente - conclude l’assessore al Bilancio Cristina Almici - che si parte dal riconoscimento che la sospensione dell’assunzione, passaggio da noi ritenuto indispensabile, abbia leso i diritti della lavoratrice».

La vicenda penale che riguarda l’operato dei commissari che componevano la commissione è ancora aperta, ma la Almici auspica che «venga riconosciuta la correttezza del loro operato». Infine l’ex sindaco si toglie un sassolino dalla scarpa: «Faccio presente che questo concorso era talmente "truccato" che, nonostante il processo in corso, tanti Comuni hanno attinto dalla nostra graduatoria».

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