Bassa

Ridotto il mutuo per la piscina, i conti di Carpenedolo respirano

Estinta in anticipo parte del prestito: cala la rata, più fondi per i servizi
La piscina comunale di Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
La piscina comunale di Carpenedolo - © www.giornaledibrescia.it
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Come già accaduto nel precedente mandato, l’Amministrazione del sindaco Stefano Tramonti, previo passaggio in Consiglio comunale, ha deciso di procedere all’estinzione anticipata di parte di un mutuo. Per la precisione, quello inerente la piscina comunale di via Piemonte. Una questione, questa, che trae le sue origini nel 2015: «Dopo esserci insediati - ricorda il primo cittadino - rilevammo che l’ex gestore del centro natatorio (Aquasport, ndr) non era puntuale nei pagamenti della fideiussione di cui il Comune era garante e, pertanto, richiedeva allo stesso Comune dei contributi per coprirli. Così ci accollammo il prestito aperto con l’Istituto del credito sportivo».

Da allora il Comune ha versato ogni anno 80mila euro all’Ics, quindi ne avrebbe dovuti ancora restituire 700mila sino al 2030. Ma la cifra si è ridotta a metà, grazie appunto alla delibera approvata il 4 luglio in aula (con l’astensione del gruppo «Carpenedolo migliore» e il voto favorevole di «Insieme per Carpenedolo») con la quale è stato approvato l’impiego di 350mila euro dall’avanzo di amministrazione, al fine di coprire una larga fetta del debito in questione.

«In questo modo - osserva Tramonti - pagheremo solo 40mila euro di rata annuale dal 2020. Al contempo, con un risparmio di circa 150mila euro sugli interessi altrimenti dovuti, diamo un po’ di respiro al bilancio, destinando maggiori risorse ai servizi». E parlando della situazione finanziaria del Comune, il sindaco auspica che qualcosa cambi per quanto riguarda le risorse a disposizione degli enti locali: «Siamo al limite: o dai "piani alti" sbloccano lo stallo in cui ci troviamo e tornano a dare autonomia per la parte corrente del bilancio o nei prossimi anni nei paesi si rischia un taglio a servizi per i quali giungono richieste inderogabili. Spero quindi in un aumento dei trasferimenti alle autonomie locali dallo Stato centrale. In caso contrario, con l’aumento dei costi e la forzata diminuzione del personale, la giostra fatica a stare in piedi ed a girare in modo corretto».

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