Bassa

Radio Kiev: «Non si vedono uscite diplomatiche»

Attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona
Una foto di Mariupol - © www.giornaledibrescia.it
Una foto di Mariupol - © www.giornaledibrescia.it
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Un ponte tra l'Italia, dove vive, e l'Ucraina, dove è nato e cresciuto. Slava è un uomo di 48 anni che vive nella Bassa Bresciana e che ogni sera si collega con amici e parenti che vivono in città e villaggi sotto gli attacchi dei soldati russi. Ogni giorno, attraverso Slava, parleremo con chi sta vivendo la guerra in prima persona: questo progetto si chiama «Radio Kiev» ed è a cura di Tonino Zana.

Slava non vive il ferragosto, in Ucraina non esiste il ferragosto, con o senza guerra, ma lo spirito e il senso della famiglia hanno resistito a Pasqua e si è passata insieme senza sospensione di bombardamenti. 

Slava sottolinea la combinazione tra resistenza e esercito: «A Kherson, i partigiani attaccano di nascosto, in ogni posto fissano delle fettuccine gialle, simbolo della nostra patria perchè l'azzurro è scritto dal cielo. I russi impazziscono e le tolgono una per una. La Resistenza colpisce i collaborazionisti e molti russi se ne vanno dalla Crimea dove l'11 settembre Putin cerca di svolgere un referendum per unire ufficialmente la Crimea alla Russia. Tutti sanno che è una pagliacciata.

In ogni caso, i traditori sono pericolosi, fanno la spia, indicano i dirigenti ucraini e causano torture e morti e vengono cercati e colpiti dai nostri partigiani. Tre giorni fa i russi sono stati respinti quando hanno tentato di attaccare verso Nylolaiev e ieri colpito un quarto ponte sul Dniepr, piccolo e importante che collega il sistema idraulico che rifornisce le truppe russe. La guerra del nostro tempo è rumorosa per le bombe e i missili e silenziosa negli spostamenti delle truppe. 

Senza munizioni e senza rifornimento di gasolio, i carri armati non possono colpire, sono saltati i sistemi elettronici. I loro rifornimenti sono molto indeboliti.

Giorno dopo giorno l'offensiva si sente, i russi cercano di attaccare nel Donbass, si tratta di avanzare qualche metro. Putin ripete che vuole prendere di più di prima. La macchina della guerra per la Russia è un motivo di esistere come potenza. Non vedo uscite diplomatiche. Una parte dell'Occidente si illude su una rivolta russa contro Putin e sbaglia, Putin è inattaccabile. Tutti hanno paura.

Finirà con la Russia sconfitta. Ecco, se Putin perde, allora Putin è battuto ed è scoperto al suo interno».

 

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