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Pistole, mitragliatori e un cannone nel fienile: 69enne in cella

L’arresto è il quarto nell’ambito delle indagini sulle armi da guerra
Un modello di cannone anticarro (immagine simbolica) © www.giornaledibrescia.it
Un modello di cannone anticarro (immagine simbolica) © www.giornaledibrescia.it
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Nel fienile della sua cascina ristrutturata nascondeva un vero e proprio arsenale. Venti pistole, due mitragliatori, un lanciarazzi, un cannone anticarro oltre a cinquemila munizioni e polvere da sparo. Ma anche 50 tra coltelli, baionette e sciabole. Tutto o quasi detenuto illegalmente.

Per questo un 69enne di Montichiari, pensionato, è stato arrestato ed è finito in carcere. Questa mattina comparirà davanti al gip per l’interrogatorio di convalida e per spiegare come sia riuscito ad arrivare ad avere tante armi. Al momento dell’arresto si è definito un collezionista, ma agli occhi degli inquirenti è un uomo che ha tra le mani un potenziale pericolosissimo. Materiale al centro di un commercio sottobanco.

Si tratta dell’ultimo sviluppo dell’inchiesta del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani che nelle scorse settimane aveva già arrestato tre persone - due cognati della Vallecamonica e un pensionato di Novara - scoprendo un importante traffico illecito di armi da guerra. Tutte perfettamente funzionanti e ricondizionate. Oggi come allora in grado di uccidere.

Ai due camuni - ancora in cella - erano stati sequestrati un Mg, due fucili mitragliatori Mab, un moschetto 91 Ts 1915, un fucile cecoslovacco, una baionetta ed una pistola a canna lunga. Ma anche un fucile Carcano, un fucile Voehrenbachm e nove pistole. Il pensionato di Novara, ritenuto il riferimento del gruppo che colleziona armi da guerra che acquista e vende sul mercato nero, teneva invece in casa un moschetto e una P38.

Dopo l’arresto è stato sottoposto all’obbligo di firma.

Sul suo conto la Procura di Brescia ha trasmesso gli atti, per competenza territoriale, ai colleghi di Novara che proseguiranno nelle indagini. Al 69enne di Montichiari, arrestato dopo un blitz in casa sabato sera, i militari sono arrivati ricostruendo la rete di contatti dei cognati camuni.

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