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Parcheggiatore abusivo e molesto finisce in cella

L'uomo è stato fermato nel piazzale dell'ospedale del paese
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Lo hanno colto sul fatto, mentre esercitava il... mestiere di parcheggiatore abusivo. Di certo c’è che l’uomo non ha per nulla gradito l’intervento della Polizia locale e dei carabinieri. I quali, non senza fatica, sono riusciti a identificarlo, quindi ad arrestarlo. Arresto poi confermato dal Tribunale di Brescia.

Protagonista di questa vicenda un nigeriano, che martedì mattina era impegnato a fare il parcheggiatore abusivo nel piazzale dell’ospedale di Leno. Di più: l’uomo molestava chi gli capitava a tiro, insistendo e di fatto pretendendo soldi in cambio della presunta «assistenza al parcheggio».

Allertati dal personale dell’ospedale, che avevano notato il comportamento dell’uomo e il disagio delle persone che entravano e uscivano dal nosocomio, sono intervenuti due agenti della Polizia locale, che erano in servizio al mercato settimanale del martedì. Alle richieste delle forze dell’ordine, il nigeriano, che è poi risultato essere residente a Concesio, ha risposto picche: non ha voluto fornire documenti, evitando così di farsi identificare. Anzi, ha cominciato a reagire violentemente contro i due agenti. 
È quindi intervenuto anche il comandante Nicola Caraffini: in tre, gli agenti sono finalmente riusciti a bloccare l’uomo e a portarlo in centrale.

Lì le cose non sono andate meglio: il nigeriano ha continuato a reagire, rifiutando di farsi identificare, e tra l’altro sbattendo la testa contro il muro. Tant’è vero che sono intervenuti anche Francesco Laurino, comandante della stazione dei carabinieri di Leno, e il suo vice. Mentre i due agenti che nel piazzale dell’ospedale (di Leno) s’erano «scontrati» col parcheggiatore abusivo sono stati portati all’ospedale (di Manerbio: 5 giorni di prognosi ciascuno), anche se a fatica, in centrale i loro colleghi sono finalmente riusciti a identificare il nigeriano, poi tratto in arresto per resistenza a pubblico ufficiale: arresto convalidato dal pubblico ministero di turno in Procura.
Per lui condanna a 4 mesi di reclusione. 

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