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Ora il casoncello di Pontoglio è certificato «De.Co.»

Il Consiglio ha approvato all’unanimità il regolamento A gennaio ci sarà la sagra
Il casoncello di Pontoglio - © www.giornaledibrescia.it
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Dopo anni di manifestazioni, rivalorizzazioni delle tradizioni culinarie e un iter che negli ultimi mesi si è accelerato e ha portato alla definizione della ricetta standard, il sogno di Pontoglio è realtà. Uniti. Martedì sera il Consiglio comunale ha approvato il regolamento comunale del casoncello De.Co. Il paese sulle rive del fiume Oglio ha così portato a termine il percorso che ora mette nero su bianco la tutela del piatto tipico che viene preparato da oltre 120 anni nelle famiglie per la festa di Sant’Antonio di gennaio e che col tempo è diventato un must anche in altri periodi dell’anno, ergendosi a simbolo della comunità. A dare lettura del regolamento è stato il vicesindaco Alessandro Pozzi, impegnato in prima linea per arrivare a questo traguardo che ha visto un grande lavoro da parte dell’associazione commercianti prima e della neonata Accademia Italiana del Casoncello poi. La denominazione comunale ha necessitato di adempimenti durati mesi.

Ricetta. Su tutti, la proclamazione della ricetta tipica, la migliore, che per la giuria di chef appositamente selezionata è stata quella della ristoratrice Giuliana Gaibotti della pizzeria Da Ninì. A dimostrazione del sentimento di unione che il piatto tipico porta in seno alla comunità pontogliese c’è stata anche la votazione del Consiglio, che per la prima volta dalla rielezione del sindaco Alessandro Seghezzi, ha visto l’unanimità dei consensi. «Siamo molto soddisfatti ed entusiasti - ha spiegato il primo cittadino -. Questo però non è un arrivo, bensì un nuovo punto di partenza per portare alla diffusione del nostro casoncello ben oltre i confini di Pontoglio. Il lavoro che i tanti volontari hanno portato avanti negli ultimi anni è stato encomiabile, ma ora comincia il bello». Il paese si sta già preparando alla sagra del casoncello, che si terrà per tutto il mese di gennaio e che in soli dieci anni ha visto crescere la produzione di cibo dai pochi quintali iniziali fino alle 5 tonnellate della scorsa edizione.

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