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Nuovi impianti per i rifiuti a Calcinato, su le barricate

Mercoledì si decide per quello della Gedit, mistero su un altro sito. In allarme il Comitato Cittadini
La Gedit vuole produrre Combustibile solido secondario - © www.giornaledibrescia.it
La Gedit vuole produrre Combustibile solido secondario - © www.giornaledibrescia.it
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Almeno uno, forse due nuovi impianti per il recupero di rifiuti a Calcinato. Il Comitato Cittadini insorge e paventa «un’unica certezza: l’aumento di traffico, di rumori, di polveri. Insomma, di altri inquinanti». Il primo impianto è ancora un mistero: al momento è solo noto che la San Marco Metal Trading avrebbe intenzione di realizzare un impianto per il recupero di rifiuti non pericolosi.

E sul portale regionale dove si possono trovare tutte le procedure in corso, Silvia, questa viene per ora così liquidata: «I termini della procedura non sono stati avviati». Potrebbero però esserlo presto e tanto basta al Comitato per drizzare le orecchie. La procedura autorizzativa per il secondo impianto è invece ben avanzata. Lo vorrebbe realizzare Gedit, che da vent’anni è a Calcinato: già si è svolta la prima conferenza dei servizi, lunedì o ci sarà il sopralluogo e mercoledì la conferenza decisoria in Provincia.

Nelle intenzioni, vorrebbe essere un impianto di recupero di rifiuti solidi non pericolosi per la produzione di 84mila tonnellate l’anno di Combustibile solido secondario (Css) attraverso la triturazione e la selezione delle frazioni secche dei rifiuti solidi urbani o industriali: un combustibile alternativo utilizzato in particolare nell’industria cementiera e in quelle energivore.

Il progetto

Gedit vorrebbe realizzare il nuovo impianto in un capannone già esistente del proprio insediamento di via Cavicchione, tra Ponte San Marco e Calcinatello. Per l’azienda, si legge nella documentazione depositata, «Gedit intende tradurre in pratica le teorie dell’economia circolare, promuovendo i processi che vedono il recupero di materiali di scarto trasformandoli in valore: il rifiuto diventa così una nuova materia prima e una fonte di energia».

Il Comitato Cittadino prepara le barricate. E denuncia «il silenzio assordante dei nostri amministratori locali che evitano di parlare di problemi che potrebbero riguardare il benessere di molti cittadini che vivono in una zona sotto continuo stress. Un richiamo va fatto anche ai consiglieri di minoranza e ai commissari ambiente». Il Comitato ha già annunciato che invierà una nota «all’amministrazione locale e provinciale, tecnica e politica, e agli enti, per evidenziare ancora una volta che il nostro territorio è già altamente compromesso». 

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