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Musica, organo e fede: così Pietro Menta ha suonato in 1000 Messe

Per il suo lungo servizio l’87enne di Pompiano è stato premiato con una targa
Pietro Menta - © www.giornaledibrescia.it
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Sono migliaia le messe che Pietro Menta, 87enne di Pompiano, ha accompagnato con il suono dell’organo. Una passione, quella della musica, che Pietro coltiva fin da bambino e che gli è valsa una targa di benemerenza donatagli dalla Giunta.

«Pietro secondo me è un predestinato - racconta la sorella Tina -. Allora vivevamo a Pudiano e la sua cameretta da letto era attigua alla parete dalle canne dell’organo della nostra chiesa. Le prime melodie che sentì, oltre alla ninna nanna di mamma Anna, furono le note del Kyrie delle Messe». Durante l’adolescenza Pietro imparò anche a suonare la fisarmonica.

«Erano gli anni delle serenate, della Comparsita, della Migliavacca e del tango delle Capinere e con queste musiche mio fratello allietava le serate dei ragazzi - continua Tina -. Qualche anno più tardi nostro papà, non senza sacrifici, gli regalò un pianoforte. Erano anni difficili, nei quali rimaneva poco o nulla per il superfluo, ma nostro padre amava tanto la musica e decise che Pietro meritasse quel dono. Fu così che quelle melodie che lo avevano accompagnato nei primi anni di vita divennero la sua passione».

Lo studio

Iniziò con qualche lezione «strappata» agli organisti di allora, quindi divenne prima organista della chiesa di Pudiano, poi ampliù il proprio raggio d’azione a quelle di Zurlengo, Gerolanuova, Pompiano, Orzinuovi e Villachiara. «Una passione, quella dell’organo, che è stata, insieme alla famiglia, la compagna di Pietro per tutta la vita - conclude la sorella -. Sono state migliaia le Messe accompagnate dalle note suonate da mio fratello a beneficio di tante generazioni di fedeli. È la musica sacra che gli dà ancora oggi la necessaria forza per continuare».

«La passione per la musica del nostro concittadino Pietro Menta affonda le proprie radici nel suo passato - sottolinea il sindaco Giancarlo Comincini -. Note d’amore che, anche in periodi cupi come quelli della pandemia, sono riuscite a rischiarare il buio di tanto dolore e sofferenza. Grazie Pietro, a te la mia riconoscenza, quella di tutta l'Amministrazione di tutta la cittadinanza. Ti auguriamo di poter suonare per altre mille Messe».

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