Bassa

Muore a 5 giorni dalla vaccinazione, disposta l’autopsia

Da accertare se esiste una relazione di causa ed effetto tra vaccino e decesso di un ottantenne di Alfianello
Il cimitero di Alfianello  - © www.giornaledibrescia.it
Il cimitero di Alfianello - © www.giornaledibrescia.it
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Tutto era pronto per il funerale, che si sarebbe dovuto celebrare stamattina nella parrocchiale di Alfianello. Per ragioni medico-sanitarie, il funerale è stato annullato e rinviato a quando la salma verrà restituita alla famiglia dopo l’esame autoptico disposto dal medico curante del deceduto ottantenne. La dottoressa vuole che sia fatta chiarezza su un eventuale legame di causa effetto tra la somministrazione del vaccino Moderna da lei stessa eseguita a domicilio martedì scorso e il decesso del suo assistito avvenuto a casa nel pomeriggio di domenica dopo ripetuti tentativi di rianimazione.

Primo caso nel Bresciano - la conferma viene dall’Agenzia di tutela della Salute - di autopsia disposta dal medico di medicina generale per escludere una possibile correlazione tra il vaccino ed un evento avverso di estrema gravità come la morte di una persona deceduta al proprio domicilio.

Il dolore. La sofferenza dei figli e dei familiari di fronte alla morte della persona cara si è ulteriormente acuita nella mattinata di ieri quando, increduli ed ammutoliti, hanno realizzato che sarebbe stata ancora lunga e dolorosa l’attesa prima di poter dare l’ultimo saluto al loro padre.

Il figlio: «La dottoressa non ha voluto firmare il certificato perché sostiene che si deve escludere un legame di causa ed effetto tra la morte e il vaccino. È stata lei martedì scorso a somministrare a domicilio il vaccino Moderna a mio papà e ci ha detto che vuole essere certa che non vi sia alcuna correlazione con il decesso».

In casa. La comunicazione nella mattinata di ieri e, a metà pomeriggio, la famiglia stava vegliando la salma nella camera ardente già allestita dalla domenica sera, in attesa che le onoranze funebri venissero a prelevarla per trasportarla all’obitorio dell’ospedale di Manerbio. «Non sappiamo nulla - afferma un figlio -: ci hanno detto che verranno entro sera. Non sappiamo quando verrà fatta l’autopsia e nemmeno se la faranno a Manerbio o altrove. Siamo molto provati. Noi crediamo che il papà abbia avuto un infarto. Certo, non possiamo sapere se la vaccinazione c’entra, anche se credevamo che a dare problemi fosse un altro vaccino e non quello somministrato a nostro padre. Ci avevano detto che con Moderna non c’erano mai stati problemi ed eravamo tranquilli. Adesso, questa tegola. Abbiamo annullato il funerale ed anche la prenotazione per la cremazione e rimaniamo in attesa».

Stanno vivendo minuti ed ore di sospensione, protagonisti di una storia che avrebbero preferito non vivere. È un momento difficile, con un dolore che viene accresciuto, per quanto possibile, dall’ulteriore complicazione legata all’autopsia e al pensiero di un corpo caro che viene violato fino a diventare angoscia. I dubbi. Perché? «È un diritto e una facoltà del medico di medicina generale, in assenza di una certezza sulle cause di morte al di là del fatto che la persona fosse stata vaccinata da pochi giorni, chiedere che venga effettuata l’autopsia - spiega Claudio Sileo, direttore generale dell’Agenzia di tutela della Salute di Brescia -. Al di là dei casi legati a vicende giudiziarie o richiesti dagli stessi familiari, credo si tratti della prima autopsia disposta da un medico di medicina generale per accertare le cause di morte, soprattutto a pochi giorni dalla vaccinazione».

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