Bassa

Muore 5 mesi dopo aver ingoiato un ossicino

Lo sfogo della figlia: «All’ospedale di Chiari ci dissero che si trattava di gastrite»
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Cordoglio e incredulità si respirano in questi giorni a Calcio, il borgo bergamasco in cui abitava Rosa Pesenti, la casalinga di 64 anni morta cinque mesi dopo aver ingoiato un osso di un uccellino. In tantissimi, dentro e fuori i confini del paese, si chiedono come ciò possa essere accaduto.
 
Il decesso è avvenuto la settimana scorsa. Tutto era iniziato una domenica di ottobre quando la donna, durante un pranzo in famiglia a base di polenta e uccellini, aveva ingoiato l’ossicino che le avrebbe perforato l’esofago e l’aorta.
 
Stando al racconto della figlia Raffaella Rossi, quel giorno la casalinga era andata al Pronto soccorso dell’ospedale Mellino Mellini di Chiari lamentando dolori all’addome. Eseguiti i primi esami, la donna era stata ricoverata una notte e dimessa l’indomani. 
 
Rosa era tornata dopo qualche giorno. «Ci dissero che i dolori potevano essere legati a una gastrite - racconta la figlia - e non le fecero la gastroscopia».
 
Una volta a casa la situazione era precipitata e la donna era stata trasportata in eliambulanza all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo dove, grazie ad accertamenti approfonditi, sarebbe emerso che l’ossicino le avrebbe danneggiato l’esofago e l’aorta. La donna fu quindi operata. Poi i ricoveri a Bergamo e Zingonia, e altri interventi chirurgici. Infine, il decesso. 
 
«A noi - osserva la figlia - rimane il dubbio che, se avessero capito subito il problema, le cose sarebbero potute andare diversamente». Sul caso l’azienda ospedaliera di Chiari si esprimerà nei prossimi giorni.

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