Bassa

Montichiari, il no al depuratore del Garda mette tutti d'accordo

No a un «consiglio aperto» e a un appello al Broletto. Fraccaro: «Andiamo avanti con la raccolta di firme»
Una veduta aerea dell'attuale depuratore di Montichiari - © www.giornaledibrescia.it
Una veduta aerea dell'attuale depuratore di Montichiari - © www.giornaledibrescia.it
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La bagarre era prevedibile. E bagarre è stata nell’ultimo consiglio comunale del mandato Fraccaro, con la miccia accesa nel finale. Depuratore del Garda, ambiente, discariche hanno animato il confronto tra il sindaco Mario Fraccaro e il candidato del centrodestra Marco Togni. Più questioni politiche («di lana caprina» sono state definite nel corso del dibattito) che di sostanza. Tant’è che è passata all’unanimità la petizione popolare per chiedere al Consiglio comunale di prendere posizione contro il depuratore e lo sversamento dei reflui nel fiume Chiese - sostenuta dal Comitato di salute pubblica e dall’amministrazione Fraccaro - ma è stata bocciata la mozione sulla convocazione del Consiglio comunale aperto ai cittadini con invito a partecipare al presidente della Provincia, firmata da Lega e Lista Rosa.

Tutti contro il depuratore del Garda da piazzare a Montichiari - triplicando l’impianto esistente con un ampliamento fino a 140mila abitanti equivalenti - ma con qualche distinzione. Il sindaco Fraccaro ha messo sul tavolo le più di 850 firme raccolte contro il depuratore: «A breve raggiungeremo quota mille» ha precisato il primo cittadino. Togni ha replicato che si stava facendo solo demagogia: «Il Comune non ha il potere di mettere la parola definitiva sulla questione del depuratore. Tanto vale utilizzare le firme fortificandole con la presenza dei cittadini in un Consiglio aperto e, se accettasse l’invito, consegnarle al presidente della Provincia che in merito ha ben altri poteri».

Discussione anche sul merito della petizione popolare che, in quanto petizione, secondo alcuni non andava votata. Questione poi risolta del segretario comunale e chiusa con l’unanimità di consensi. Per quanto riguarda le discariche, infine, Togni ha precisato di non avere alcuna responsabilità, in quanto consigliere comunale, sullo scempio praticato negli anni. Il match è rimasto senza vincitore: per ora ha perso solo il territorio con i più di 12 milioni di metri cubi di rifiuti interrati e il depuratore che pende sul capo di Montichiari come la spada di Damocle.

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